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La Juve può sognare con Mandzukic alla Ravanelli, ma Agnelli e mister Max …

 

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Sì il nuovo modulo juventino, pur cambiando gli interpreti, giova: gli scudetti infatti si vincono anche soffrendo e senza prendere gol. Per intenderci come la Juventus ha fatto nel recupero in trasferta col Crotone.

Ed è bello che il match l’abbia sbloccato Mario Mandzukic, attaccante moderno potente e di sacrificio, pupillo di mister Max Allegri e, soprattutto, centravanti disposto al sacrificio, proprio come ai primi magici tempi bianconeri di Marcello Lippi, poteva e sapeva solo fare un certo Fabrizio Ravanelli.

E studiandola bene questa Juve: beh Higuain è un Vialli più prolifico, Dybala un Del Piero con margini di miglioramento ampissimi e, appunto, Super Mario pare, con maggior tecnica, il Ravanelli 4.0.

Rispetto a quello squadrone bianconero che, tra il 1994 e il 1998 dominò in Italia e in Europa, questa Vecchia Signora ha forse un centrocampo meno intenso e forte, ma la difesa si esprime sugli stessi livelli. Senza dimenticare che, certi scorci di Allegri rimandano a determinate sfumature di Lippi. Potrebbe essere l’anno buono per trionfare pure in Europa? Calma… lo scopriremo vivendo.

Ciò detto attenzione al futuro che la diatriba tra il presidente Andrea Agnelli e il cucino John Elkann potrebbe portare sviluppi clamorosi, con uno dei due (più probabile il primo) che addirittura parrebbe indirizzato a lasciare il management della Fc Juventus. Questo senza dimenticare l’inchiesta della magistratura sabauda su certi legami neri tra la vendita dei biglietti e la malavita. Dulcis in fundo, Allegri, mai amato del tutto dalla tifoseria, ecco sembrerebbe tentato di lasciare, anzitempo, Madame per tentare un’esperienza in Spagna o in Inghilterra. Ergo guardia alta.

Stefano Mauri

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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