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Tapiro per Elodie, ma lei ribatte: “E’ la mia passione denudarmi”. Ma la cantante è una star internazionale e ha talento, parola di Dj Cino

Mattia Cerri da Bagnolo Cremasco ha collaborato al Clubtape Red Light dell'artista

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Primo Tapiro per Elodie. Eh già… il famoso ‘riconoscimento’ speciale, consegnato da Valerio Staffelli, durante il programma Striscia la notizia. L’inviato ha incontrato la cantante, intercettata a Milano durante un aperitivo con il fidanzato motociclista Andrea Iannone, per darle il Tapiro dopo le polemiche sulle foto in cui posa nuda per promuovere il suo lavoro. La reazione della cantante? Eccola:

“È proprio una mia passione denudarmi così. È il mio modo di esprimermi. Ho sempre lavorato tanto, anche con il mio corpo”.

A proposito: Mattia Cerri da Bagnolo Cremasco, nome d’arte Dj Cino, è le seguenti belle cose: compositore, produttore, Sound Designer e Deejay. Ma soprattutto, Mattia è un ragazzo in gamba, con la testa sulle spalle che non smette di sognare, non se la tira e lavora, sempre, tra una collaborazione e l’altra, per inseguire il suo sogno: vale a dire… fare musica Techno. Elodie? Senza dubbio è la PopStar italiana più internazionale, è brava ed è bellissima.

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Ergo: se ammicca e mostra le sue bellezze, male non fa, tra l’altro accosta comunque il tutto alla stoffa. Ebbene, nei sette nuovi brani della cantante, raccolti nel suo primo clubtape: Red Light, si nota la naturale sperimentazione, nel mondo dance pop, dell’artista; e in questo progetto dalle sonorità club, c’è pure lo zampino di Mattia Cerri. Ah … particolare non indifferente: dal sodalizio artistico tra Elodie e il Maestro Milo Manara, tra i più celebri fumettisti del nostro paese e nel mondo, è arrivata la bellissima (capolavoro) cover di Red Light, elaborazione culturale in cui il tema dell’indipendenza femminile e la potenza del corpo sono centrali. In particolare, il cremaschissimo Dj Cino, insieme a Dardust (Dario Faini), ha curato, alla grandissima, la produzione di “Ascendente”, canzone fortemente ispirata al mondo club e dell’undergound. Con Mattia abbiamo scambiato due chiacchiere…

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Come ti sei trovato a lavorare con Elodie?

Benissimo. Sai lavorare con professionisti del suo calibro, per quanto mi riguarda è un working progress continuo per migliorarmi e per alzare l’asticella. Tieni poi conto che nella fattispecie, Elodie si è calata nelle atmosfere artistiche a me care e consone, quindi ho vissuto un’esperienza formativa incredibile.

E’ lei la popstar italiana dalle arie più internazionali, no?

Sì senza dubbio. E’ cresciuta tanto in questi anni e può migliorare ancora.

Non è molto riduttivo accostare Elodie più alla sua pazzesca sensualità che alle sue indubbie noti canore?

Certamente ma nel mondo della musica commerciale italiana tutto quello che fai crea discussioni, dunque basta non farci tanto caso alle polemiche e andare avanti.

Artisticamente come ti trovi a fare musica commerciale. Tu arrivi dal mondo, in un certo senso di nicchia, delle discoteche, del club?

All’inizio ho fatto fatica lo ammetto. Ora mi sono sintonizzato sule frequenze richieste e mi ritrovo.

Cioè?

Il mercato musicale richiede, per determinate stagioni, determinati brani. Occorre interpretare e carpire le varie tendenze e lavorare su quei ritmi.

Cosa bolle nella tua pentola oltre alla promozione della canzone per Elodie?

Sto curando la direzione artistica della prima data del tour di Federica Abbate e sono in partenza per Amsterdam.

E che farai in Olanda?

Dal 18 ottobre inizierà l’Amsterdam Dance Event, festival fondamentale per noi che facciamo musica elettronica. Volerò nei Paesi Bassi per cercare qualche spunto e contatto per affinare il mio disco, praticamente quasi ultimato, di Techno Music, la mia passione.  

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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