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Silvestrin attacca Fedez per Love Mi, ma davvero il rapper merita tanta durezza?

La musica può non piacere per carità, ma il concerto di Milano merita più rispetto

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Gratuito e benefico, pure in questo caldo e umido mese di giugno, a Milano è andato in scena il Love Mi, l’evento organizzato da Fedez che unisce musica e solidarietà. Il mega concerto ha l’obiettivo di raccogliere fondi da donare alla Fondazione Together to go (i ricavi serviranno a costruire un centro in a Milano per la riabilitazione dei bambini affetti da patologie neurologiche complesse, in particolare Paralisi Cerebrali Infantile e Sindromi Genetiche con Ritardo mentale). Più forte delle altre contro, ecco sui social si è levata una voce contro lo show e Fedez. Ed è quella di Enrico Silvestrin, presentatore e attore, il quale su Twitter ha scritto diversi tweet dando al rapper del ‘divulgatore di m***a’.

 “La venue perfetta del LoveMi è Guantanamo. Anche il pubblico ha l’autotune. Stam***da andrebbe nascosta, invece viene trasmessa. Fedez è il divulgatore della m***a di questo paese. Già che siete recintati, vi dovrebbero rinchiudere tutti. Disagiati senza cultura. Ecco cosa succede quando normalizzi la mediocrità, quando seppellisci le alternative, quando pensi solo al minimo risultato con il minimo sforzo. Grazie a tutti per lo sforzo congiunto. Paese senza alcuna visione e senza alcun futuro”.

Per carità, ognuno può e deve pensare ciò che vuole, ma è davvero Fedez (senza dimenticare gli attacchi che riceve la moglieChiara Ferragni) l’ambasciatore delle cose italiche che non funzionano? In fondo, con Love Mi, il rapper, gratuitamente ha acceso Milano con la musica, cercando pure di aiutare il prossimo. E per questo è accostabile a una fogna? Mah …

Stefano Mauri 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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