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Coronavirus, la rabbia del radiologo cremasco: “Ma quali informazioni vengono date ai media?”

Perchè a Crema, Bassa Cremonese, terra agricola - industriale, qualcosa non torna?

Il dottor  Maurizio Borghetti, radiologo all’Ospedale Maggiore di Crema, è in trincea da 40 giorni contro il coronavirus. Ci mette sempre faccia, cuore, competenza, passione. Soprattutto, non usa tanti giri di parole nel fotografare una situazione, beh, un pochino paradossale. Leggete un po’ cosa ci dice il DocRock Borghetti:

Ma che cosa scrivono i media, di che informazioni dispongono? Oggi (venerdì 3 aprile, ndr) una trentina di Tac di nuovi positivi: qualcuna più di ieri, certamente meno dei 90-100 al giorno dell’altra settimana. Le tv e i grandi giornali nazionali non parlano della nostra situazione. Se anche i nostri media locali scrivono notizie non veritiere!

È invece vera la notizia dei probabili positivi già prima di febbraio (altro che il primo a Cremona il 22 Febbraio!). Ho almeno due tac, una refertata da me tra l’altro, del 23 Dicembre e del 9 Gennaio (allora non sapevamo dei reperti Covid, né si facevano tamponi), pressoché certamente da Covid. Se si potessero fare prelievi e cercare anticorpi, secondo me, al 90-95% sarebbero positivi.

A momenti, a furia di essere snobbati dalla TV non lo sanno nemmeno i nostri concittadini (e i nostri giornali) che da più tempo degli altri e con maggior violenza stiamo subendo questa maledetta epidemia… Ne veniamo fuori, ci leccheremo le ferite… ma non siamo disposti a farci prendere per il didietro basso. Dai Burdèl che ghe la fèm.

Già. Qualcosina non torna nella capitale (Crema) del Granducato del Tortello? Ergo: quali sono i numeri veri del contagio? Perché non si inizia a fare i prelievi casa per casa per cercare i famosi anticorpi? Come mai nella Bassa, territorio agricolo . industriale, il Coronavirus è attecchito prima e con maggior forza ed esposizione rispetto ad altri territori?

Dulcis in fundo, ecco un’altra testimonianza, di questi giorni di emergenza sanitaria, rilasciata via social, (passa tutto da lì ormai. E per certi aspetti per fortuna, no?), da un collega di Maurizio Borghetti, il dottore, in trincea da una vita, Attilio Galmozzi:

O si individuano i positivi asintomatici e i sintomatici lievi al domicilio molto precocemente o altrimenti ogni sforzo sarà vano…

E detto ciò, chi ha orecchie per intendere, beh intenda.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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