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23 TESTATE AL MURO. Di Massimo Alborghetti

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Ci sono stati periodi della vita, come penso per molti scrittori, artisti, che ti trovi davanti ad una pagina linda, vergine, ma inesorabilmente bianca. Vuoi a tutti i costi esprimerti su quel foglio. Ti prepari e con tutto l’entusiasmo possibile ti accingi a riempirlo di quello che ti frulla in testa. Sei felice, perché l’idea sta prendendo forma e vuole ardentemente uscire. Ascolti della musica che non disturba i pensieri, preferibilmente senza parole,ti metti comodo al computer e guardi lo schermo: Bianco. In quei momenti sei talmente carico che non riesci a scrivere nulla, sbatteresti la testa contro il muro per far fuoriuscire le parole. Ma non è così semplice. Creare un racconto o un personaggio può essere complicato. Dovete sapere che i protagonisti dei miei film, racconti o ancor di più ultimamente per un nuovo romanzo, sono sempre con me. Quando lavoro, guido, mangio, vivo. E chiedono ardentemente d’uscire. D’essere raccontati. Ho sempre a portata di mano fogli e penne. Ora con tablet portatili è ancora più semplice, ma le idee e le situazioni arrivano in posti e momenti impensabili. E non puoi fermarli. Però puoi trascriverli subito su un foglio di carta per non perderne l’attimo. Vi ho raccontato in un post precedente l’incontro con una figura particolarissima in metropolitana. ( Articolo 10 “Il silenzio”) Che mi ha trasportato per un momento nel suo mondo, per come l’ho interpretato io. Molti mi chiedono, sopratutto per il libro :“Le mani addosso” come riesco a rendere così vivi i personaggi. Ho la fortuna di cogliere i dettagli. Mi sono sempre piaciuti. Osservo con attenzione il modo di vestirsi delle persone e i loro gesti. Non importa se sono figure che vedo pochi secondi e probabilmente non vedrò mai più. Cerco di carpire la loro naturalezza.

blankVi faccio un esempio: Stamane ero in un supermercato; Altro ambiente meraviglioso per cogliere esistenze, dialoghi. Ero alla cassa e c’era parecchia fila. Minuti ideali per osservare. Ci sono stati tre momenti che hanno colpito la mia attenzione. Una gonna a righe lunga con uno spacco sul davanti. Non ne vedevo le scarpe, ma salendo con lo sguardo ho visto una donna girata di spalle. Tratteneva il carrello con la mano destra ornata di anelli e bracciali. Nei capelli un mollettone marrone malmesso che le tratteneva i capelli biondi. Una maglia bianca e una borsa dorata, enorme. La cosa che mi ha colpito era che non ne capivo la nazionalità. Dall’abito e l’acconciatura poteva essere Russa o anche una zingara. Ma è bastato sentirla parlare per capire che era sicuramente Bergamasca. Davanti a me un uomo tarchiato vestito di tutto punto, con pantaloni e giacca grigi, una camicia bianca ed una cravatta nera. Distinto ed educato. Si è fatto spazio un ragazzo che l’ha raggiunto. Stessi occhi scuri, stesso taglio della bocca ed estremamente educato. Ma la cosa che mi ha stupito era il colore della sua maglia, uguale a quello della giacca del padre. Come se avessero voluto dire: Guardateci siamo padre e figlio. Sicuramente una coincidenza, ma simbolicamente bello.

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E ultimi,ma non ultimi, dietro di me una coppia: Un uomo sui trentacinque anni con una maglia verde, un tatuaggio al polso con rappresentato un piccolo cuore, occhi blu. In parte a lui una donna al cellulare. Qui si poteva aprire un mondo: La donna era sicuramente anoressica, di età indefinita, con i capelli sciolti sottili, indeboliti, occhiali piccoli, come gli occhi di un marrone spento, viso scavatissimo, braccia sottili. Indossava una maglia nera aperta sul petto, dove fuoriuscivano vistose, alcune costole. Labbra sottili. Non sono riuscito a decifrare il grado della loro conoscenza. La donna non si staccava un momento dal cellulare. Ma lui aveva un sorriso dolce, pieno di fiducia e lei sulla maglia nera, un cuore rosso trafitto con scritto : “Love”. Coincidenza? Un mondo in pochi minuti. D’incanto la pagina si riempie di vita.

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Massimo Alborghetti

Mi chiamo Massimo Alborghetti . Ho sempre amato scrivere storie. Dopo aver scoperto la videocamera a sedici anni, ho realizzato il mio primo film e non mi sono più’ fermato. Amo raccontare storie psicologiche. Thriller , drammatici. Dopo aver frequentato una scuola da Ermanno Olmi ed aver fatto diversi corsi di Cinema,ho realizzato più’ di 100 cortometraggi e 10 lunghi. ho preso diversi premi e col denaro vinto ho continuato a realizzare e produrre. Essendo indipendente i miei film non sono perfetti ma non hanno vincoli e restrizioni. Eccovi il mio sito internet dove potete vedere alcuni miei lavori: www.massimoalborghetti.it

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