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Rosanna Conti Cavini, Signora della Boxe: “Tokyo 2020 sia uno spunto per ripartire con energia”

L'organizzatrice di incontri pugilistici internazionali italiana è da 40 anni nell'ambiente

 

 

 

Rosanna Conti Cavini, “Signora della Boxe Mondiale”, non è semplicemente una brava, appassionata, esperta e partecipe organizzatrice di incontri pugilistici. Sì… schietta, diretta, toscana di Grosseto ma cittadina del mondo e mai banale: Rosanna (nella foto è ripresa con l’oste Orazio Domeniconi e l’ex pugile Giulio Bovicelli), generosa combattente d’altri tempi, letteralmente è il Pugilato, quello con l’iniziale maiuscola, universo, mah …oggi in parte da “riverniciare”, affinché (appunto) la Noble Art torni quella disciplina bella colorata che un tempo appassionava, emozionava, entusiasmava e attirava giovani aspiranti pugili disposti a mettersi in gioco e rischiare.

Da quanto tempo organizza avvenimenti pugilistici?

Da quarant’anni, vale a dire da quando mio marito Umberto, purtroppo scomparso nel 2015, ex pugile e presidente della società “Pugilistica Grossetana” mi fece entrare in questo mondo difficile, vario e meravigliosamente affascinante.

Donna in un mondo prevalentemente maschile: in particolare appunto agli inizi degli anni Ottanta, faticò ad affermarsi?

Le dico una cosa: in effetti faticai a portare il mio contributo tra i giganti, in tutti i sensi, del pugilato  dell’epoca, ma nei miei confronti mai mancarono ascolto e rispetto. Per carità, sono rispettata tuttora, ci mancherebbe, ma in determinati ambiti e sotto vari  punti di vista, a   far passare certi concetti, fatico più allo stato attuale, ai giorni nostri.

Ha un sogno nel cassetto?

Far tornare in vita Umberto. La nostra era, è e sarà una famiglia particolare, speciale, legata indissolubilmente alla Boxe grossetana, italiana e internazionale, mia figlia Monia è nata a bordo ring. Mi manca tantissimo mio marito, se vado avanti a organizzare e promuovere incontri è soltanto per lui.

Silvano Usini, colui il quale nel 2002 a Crema, in un match organizzato da Lei riempì il “PalaBertoni” come nessuno mai fi gente ed entusiasmo, confermandosi campione Intercontinentale, ha lasciato il vostro mondo e non manca, nelle varie chiacchierate che ogni tanto facciamo, di attaccare il sistema auspicando riforme epocali…

Con Silvano, ragazzo in gamba ed eccezionale che ogni tanto sento e vedo ancora, in terra cremasca capitò un fatto straordinario in occasione del suo ultimo incontro poichè ci furono parecchie persone che non riuscirono a entrare causa l’enorme afflusso di gente. Il giornalista della Rai Mario Mattioli, stupito e colpito da quel fatto, ricordo che venne personalmente con me fuori dalla palestra Bertoni a vedere le tante persone che non riuscirono a entrare. Per quanto riguarda il resto dirò soltanto una cosa se permette.

Prego …

Auguri alle donne che rappresentano la Boxe Femminile alle Olimpiadi a Tokyo, ma se penso che, dopo diciamo i poco coinvolgenti giochi olimpici di cinque anni fa, ora nessun pugile combatterà in Giappone, mi creda provo delusione, dolore e tristezza. Quindi sì, qualche correzione di rotta, partendo proprio da quanto le ho appena detto, inevitabilmente sarebbe utile al movimento.  E’ cambiato tanto, se non tutto rispetto al passato, il mondo ha preso una sua direzione, ma spero che da, e, con Tokyo 2020, la Noble Art italiana riparta con rinnovata energia verso importanti, nuovi orizzonti. 

 

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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