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La situazione è meno grave a Cremona, per ora, per un’immunità di popolazione?

Il dottor Attilio Galmozzi, mai banale, è tornato a postare in materia di Coronavirus

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Il dottor Attilio Galmozzi, medico presso il pronto soccorso dell’ospedale di Crema, nelle scorse ore, via social ha commentato i dati relativi ai contagi da Coronavirus di mercoledì 14 ottobre. Ecco il suo post in merito. E come al solito ha scritto cose dirette, senza tanti giri di parole o sofismi…

7300 positivi in Italia e 1844 nella sola area metropolitana di Milano con 500 a Milano città..
È sul dato di Milano che vorrei soffermarmi. Se con la prima ondata (che ho tentato di spiegare il 4 marzo intervistato da Selvaggia Lucarelli) il capoluogo è stato salvaguardato, questa sembra essere particolarmente dura in termini di contagio. Il dato di Cremona e Lodi sembra ad oggi essere confortante, forse perché (ipotesi) abbiamo acquisto un’immunitá di popolazione (pagata carissima sulla nostra pelle, intendiamoci) più spiccata di quella parte di regione, io continuo a dire, salvaguardata da scelte precise. 
Oggi l’area metropolitana di Milano pare essere il focolaio di contagi più ampio della regione e so per certo che da lì stanno chiedendo disponibilità di posti letto nei reparti di malattie infettive anche extra-area metropolitana, perché quelli disponibili (presumo) sono stati saturati (altrimenti non si spiegherebbe perché vanno oltre confine). 
Se Milano crescesse in modo esponenziale sarebbe un problema serio, sia per il numero di cittadini interessati, sia perché così tanta disponibilità (rigorosamente pubblica, perché non vedo il privato accreditato ancora sul pezzo – ma felice di sbagliarmi) non mi apre di vederne.
Ribadisco una cosa: avendo vissuto qui scelte scellerate mi auguro che il territorio nel limite del possibile si renda disponibile ad accogliere eventuali malati (positivo e malato sono due cose distinte) da quell’area. Perché per me i pazienti sono pazienti. Anche se continuo a pensare che a marzo questo territorio sia stato sacrificato.
Così postò sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi il dottor Attilio Galmozzi da Crema…
Stefano Mauri
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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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