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Paolo Di Canio, ex calciatore e opinionista del Pallone: “Rabiot? Non è da Juventus”

Un centrocampo da sistemare, o meglio, rinforzare, priorità per il club bianconero

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Il centrocampo bianconero, probabilmente è il reparto che necessita di maggiori investimenti: manca infatti un regista, il direttore d’orchestra in grado di dettare tempi e ritmi di gioco. E … qualche centrocampista dal pesante ingaggio, da anni a Torino, beh ancora non si è inserito.

Un esempio? Da quando si è trasferito alla Juve, non ha mai convinto a pieno e adesso, nonostante la difesa del suo allenatore Max Allegri (“Ha sovrastato Barella in Supercoppa contro l’Inter”, le dichiarazioni del coach), è arrivato un altro attacco diretto. Stavolta è stato l’opinionista ed ex calciatore Paolo Di Canio a criticare duramente Adrien Rabiot: “Quando ho letto le parole di Allegri mi son detto… allora mi sono rincoglionito io’. Al 75’ mi sono un attimo distratto ed ho sentito Rabiot. Allora ho detto ah, ma è entrato. Impalpabile, il nulla – l’analisi, domenica scorsa, dagli studi di Sky Calcio Club – Cos’è? Lega il gioco? Anche al Psg ha segnato 20 goal in 250 partite con una squadra che crea 20 azioni da rete a gara. E lui gioca da mezzala offensiva, perché è uno con qualità tecniche, elegante… Non tira mai, non fa un assist verticale veloce, addosso al compagno, non va deciso sui cross e non riempie l’area di rigore. Dici: Stai parlando di uno che non può giocare a calcio? Cos’è?”.

Così parlò Di Canio. E molti calciofili la pensano come lui. Intanto in serie B, nella Cremonese (in lotta per la promozione in A), il tuttocampista Fagioli sta disputando un’annata da protagonista.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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