La seconda parte del racconto del nostro Rino Casazza per Cronaca Vera, un thriller da non perdere
Sempre più terrorizzata, le propone di scendere insieme a Trezzo, offrendole ospitalità per la notte.
Flavia ribatte che è un’ idea scema, eppoi i suoi non vogliono che pernotti fuori.
Angela insiste, supplicandola di accompagnarla almeno fino a casa, da sola non se la sente proprio.
– Metti che questo qui scenda e mi segua!
– E allora? Vorrà dire che gli piaci… E poi non ho nemmeno l’ombrello, vuoi costringermi a fare il bagno?
-Te ne presterò uno per tornare, ed anche dei vestiti asciutti! Ti prego!
-Ma figuriamoci!
– Allora sai che faccio? Vengo con te fino a Dalmine!
-Non dire cazzate! – prova a ribattere Flavia, ma le ci vuol poco a capire che Angela fa sul serio, e per evitare che si faccia prendere da una crisi isterica le toccherà cedere.
Alla fermata di Trezzo scendono nella pioggia torrenziale proprio mentre un fulmine, con boato assordante, si scarica vicino al cavalcavia.
Prima d’incamminarsi, Angela attende col batticuore che il portello automatico si richiuda.
Dietro i vetri appannati scorge l’uomo dal cappellaccio, in piedi, che scruta nella loro direzione. Resta in quella posizione finché il pullman sparisce nel diluvio.
***
Il conducente dell’ autobus di mezzanotte non crede ai propri occhi. Con quel po’ po’ di tempesta pensava di fare il viaggio a vuoto, invece dopo aver raccolto sotto la pensilina di Trezzo una bruttona – ma brutta davvero! – con un giaccone fradicio e l’ombrello grondante, adesso intravedeva un altro passeggero in attesa alla fermata di Capriate.
Accosta, e sale un tipo ancor più intonato alla notte da tregenda della racchia seduta in fondo al veicolo.
E’ avvolto in un ampio impermeabile col bavero rialzato, e calza un cappello a larghe tese spiovente sulla fronte.
Si si va a sedere a poca distanza dalla ragazza.
“Certo che al mondo ce n’è di gente strana! “, pensa nel ripartire.
(continua su Cronaca Vera)
Rino Casazza
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