
“Tornare in campo, fare ciò che amo di più al mondo: giocare a calcio”
. Inizia così la toccante intervista a Paul Pogba, nella quale il francese si è raccontato senza filtri. Il classe 1993 è fermo ormai da quasi due anni e non vede l’ora di tornare a giocare per lasciarsi alle spalle il bruttissimo periodo e ha parlato di tutto, ripreso da vari media, compresa la versione On Line di Tuttosport, ribadendo i due traumi profondi che hanno segnato la sua vita negli ultimi anni: il caso di estorsione che ha coinvolto suo fratello Mathias e la lunga sospensione per doping. E non è mancato un attacco alla Juventus, il suo ultimo team: “Ero in guerra contro l’antidoping, non contro la Juventus. Non avevo diritto a questo (cure, un preparatore fisico, a quanto pare negati). Non sono stati troppo gentili con me. Il club non era dalla mia parte. Sentire questo, mi ha dato un brutto colpo. Non ho capito perché”. A questo punto però, a Paul Pogba, va la seguente domanda – riflessione: “Quando la Juve, il suo ultimo sodalizio, le aveva consigliato di operarsi al ginocchio, perché ha rifiutato l’intervento? I bianconeri le hanno dato fiducia dopo il periodo no al Manchester United, ma lei praticamente non ha mai giocato in bianconero. Se quindi lei voleva aiuti, la Vecchia Signora dovrebbe chiederle un risarcimento, no?”.
Stefano Mauri