
“Maschio è una nube”
racconta Annalisa, “una dimensione onirica in cui le cose come le conosciamo si disfano, si invertono, si dissolvono e si ricompongono. Un luogo della mente in cui riesco ad immaginare di essere ciò che non sono. Mi osservo come dall’esterno ad interpretare quel ruolo e mi compiaccio nel prendere possesso di un nuovo corpo. Mi diverto. Mi allargo”. Sì, gridiamolo: Annalisa fa ballare e riflettere sui ruoli di genere con ‘Maschio’, scritto dalla stessa Annalisa con Paolo Antonacci e Davide Simonetta, che ne ha curato la produzione, il brano è un lavoro che fonde stilemi lessicali anni ‘70 e ‘80 con sonorità ultra moderne, un equilibrio tra nostalgia narrativa di radice italiana e sound design internazionale, nel solco dell’identità elettronica della cantautrice. Il risultato è un brano energico, potente, misterioso.
Un altro passaggio molto significativo è quando Annalisa canta “anche un maschio a volte piange”, che apre alla possibilità anche per gli uomini di mostrare ed esprimere le proprie emozioni – cosa che spesso viene considerata segno di debolezza, almeno da altri maschi.

Aspettando novità sul nuovo album in arrivo, la popstar italiana ha già debuttato in Spagna con la sua musica, ricevendo un importante riconoscimento e portando a casa un tour nei palasport italiani tutto esaurito, a cui seguirà una nuova serie di date già annunciate per l’autunno 2025. Già, “Maschio è una nube -come ha detto Annalisa, ripresa dall’Ansa, ma le sue canzoni, fanno estate sempre, anche quando danno da pensare.
Stefano Mauri