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Ezio Greggio, le canta a mister Thiago Motta: “Serve un allenatore che conosce la storia della Juve”

Dopo il brutto, storico, Ko a Torino con l'Atalanta, il comico juventino si è sfogato via social

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Il bianconero Ezio Greggio, comico, attore e conduttore televisivo, grande tifoso juventino, su X ha scritto: “THE END! Il progetto della Juventus è fallito. Finito ormai anche l’ultimo, salvo miracoli. E ora che aspettiamo? A qualcuno è stato lasciato mangiare il panettone ma ora con lui alla guida ci siamo mangiati tutti gli obiettivi. Se alleni una squadra e dici ai tuoi giocatori di vergognarsi tirandoti fuori, come puoi pensare che quella squadra poi ti segua, ti creda e abbia fiducia in te? Io credo che la vergogna e le colpe tu le debba condividere, perché se fai giocare calciatori fuori ruolo, se insisti a mettere in campo nuovi acquisti – mezze tacche o bidoni interi o giocatori irriconoscibili ( ogni riferimento a Koopminers è puramente voluto) e non azzecchi mai ne formazioni ne cambi, la colpa è anche tua. Sono anni che la Juve fatica: crisi dirigenziale, errori nelle relazioni internazionali, campagne acquisti onerose e totalmente sbagliate, bilanci catastrofici, assenza di leader e fuoriclasse. Il nostro motto è “fino alla fine”: la fine è arrivata! Per finire questa stagione almeno con un po’ di dignità e non affondare, serve una scossa nel manico. Magari un allenatore che conosca la società e sia amato dai tifosi, come ha fatto la Roma con Ranieri. Un Mister che sia legato al nostro passato e non a quello di un’altra squadra e non ci faccia passare dal disastro al naufragio”. Così postò Graggio, dopo la lezione di calcio, inflitta alla Juventus dall’Atalanta.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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