
Abel WolfGang è morto lo scorso 28 ottobre a 65 anni. Era ricoverato da tempo all’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar.
Nel 2021 era entrato in coma dopo una caduta in casa e da allora non si è più ripreso.
Wolfgang aveva scontato una pena di 32 anni tra carcere e arresti domiciliari. Accusato e condannato insieme all’amico Marco Furlan degli omicidi firmati Ludwig tra il 1977 e il 1984.
Mossi da un ideale politico estremista, i due ragazzi portarono avanti una loro personale missione ideologica di fondamento neonazista. Gli obiettivi erano persone da loro considerate esempi di degenerazione: prostitute, omosessuali, senza tetto, tossici. Finirono nel mirino anche luoghi e locali che, sempre per una distorta visione dei due, promuovevano uno stile di vita non retto e, secondo loro, frequentati da depravati e corrotti.
Nati in buone famiglie, il padre di Marco era primario del reparto grandi ustionati presso l’ospedale di Borgo Trento e Wolfgang era figlio di un dirigente di compagnia assicurativa, dove lui stesso aveva iniziato a lavorare.
I due ragazzi si conobbero alle scuole superiori e da qui cominciarono a condividere la malsana idea di dover purificare la società dal vizio e la devianza.
Dei molti omicidi registrati in quel periodo, 10 furono a loro addebitati insieme a 40 ferimenti e lesioni.
Agirono appiccando incendi in locali o dando fuoco alle vittime, lanciando molotov di produzione casalinga, oltre a vere e proprie esecuzioni con svariate armi: coltelli e martelli.
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Martina PiazzaIl libro L’erba dei vicini. Evoluzione di un’indagine di Martina Piazza – guardaIl canale Youtube Martina Piazza Crime Blog – guarda