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Mister Allegri? Per ora non rischia l’esonero, ma la panchina balla

Occorre raddrizzare la rotta in casa Juve e spegnere i fuocherelli

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Tra l’amministratore delegato bianconero Maurizio Arrivabene che, tra il serio e il faceto, a un tifoso che gli chiede di esonerare Max Allegri, prima del big match di Champions (perso dalla Juventus) League col Benfica risponde così: “Poi lo paghi tu quello che arriva dopo?” e l’esperto jolly offensivo Di Maria (il trainer livornese lo gradirebbe più collaborativo) pizzicato dalle telecamere dopo il Ko coi portoghesi, mentre chiede a Milik: “Perché ti ha sostituito?”, beh la figura del trainer juventino Allegri è delegittimata? Mah…

Intanto, in questa vigilia di partita decisiva a Monza, nel suo intervento a TMW Radio, il giornalista Paolo De Paola ha parlato del momento della Juventus dopo l’ennesimo ko in Champions: “L’unica squadra rimasta arretrata sul gioco è la Juve. Tutte le altre da mesi esprimono un gioco, una qualità offensiva e di risultati. Il Napoli che era la più stravolta è quella che attira più l’occhio ora. Ma lo dissi già a inizio stagione. E’ un campionato in continuità con quello dello scorso anno e la pazienza è finita su Allegri. Adesso si parla di un tecnico da mandare via. La società ha delle responsabilità enormi comunque, è tutto il blocco che va cambiato non solo il tecnico. Per me ora ci sono zero alibi. La società ha stravolto completamente la sua strategia, ha venduto giocatori che dovevano essere la sua ossatura, vedi Dybala, Kulusevski, De Ligt, tutto per giocatori pronti chiesti da Allegri. A Elkann chiedo: Nedved non voleva più Allegri e ora ha dovuto riprenderlo e rimane in quel ruolo? Quantomeno si doveva dimettere. Arrivabene? Battuta infelice di una persona che non capisce di calcio. Così ha delegittimato il tecnico. Ha fatto capire che è solo una questione economica. Come se ne esce? Cambiare subito, non c’è tempo da perdere”

 

Insomma, traballa la panchina di mister Allegri, ma per ora il rischio esonero non è la priorità della proprietà juventina.

Stefano Mauri 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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