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Vinitaly, parla Mario Danesi: “C’è grande attesa, dopo due anni di pandemia. Però…”

Tempo di Vinitaly e il salone internazionale del vino veronese può aiutare l'economia italiana

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Vinitaly, parla Mario Danesi della Cantina San Michele: “Porteremo il nostro Rosato, vale a dire l’Equilibrista 2021, una novità importante”

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Vinitaly, quanta attesa.

Nemmeno 200 metri d’altezza, ma (vedere per credere), grazie alla posizione isolata, caratteristica, paesaggisticamente incantevole, da cartolina, da quelle parti della Bassa Bresciana, con quell’altura particolarissima, piuttosto larga, dolce, creatasi per un movimento sotterraneo durante le glaciazioni, tra i comuni, orgogliosamente bresciani di Capriano del Colle e di Poncarale, sede della Doc Capriano del Colle (vini da conoscere) pare di essere in uno scorcio montano che sa di magia.

Questo, ma non solo è il Monte Netto, sede di un consorzio enologico dinamico e in evoluzione, con una dozzina di viticultori attivi tutti da scoprire.

Tra questi, con la loro cantina ecosostenibile e… gioiello, ci sono, appassionatamente da Soncino Elena e Mario Danesi, cugini e attori protagonisti della Cantina San Michele, Capriano del Colle. E con Mario, in questi giorni già di Vinitaly Verona, volentieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere…

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Ci siamo: il salone internazionale del vino (in cartello nel capoluogo veronese dal 10 al 13 aprile prossimi) è riornato tra noi.

C’è voglia di ripartenza dopo i due anni di fermo causa emergenza sanitaria, anche se il momento, con i venti di guerra che soffiano in Europa, non è dei migliori. Ma ripeto: il desiderio di Vinitaly c’è e le aspettative che lo accompagnano sono molte.

Proporrete qualche novità a Verona Fiere?

Porteremo il nostro Rosato, vale a dire l’Equilibrista 2021, una novità importante per noi poiché il mondo dei vini rosati è interessantissimo. Il neo arrivato in casa San Michele è ottenuto da uve Merlot, Marzemino, Sangiovese e Barbera, arriva da vigne datate, imponenti ed è in produzione limitata con le sue 1000 bottiglie. Sapido, caratteristica questa presente in tutti i nostri vini per merito della composizione dei terreni autoctoni argillosa, l’Equilibrista ha un suo bel carattere deciso.

Di quanti ettari vitati è composta la vostra realtà vinicola?

Produciamo 70000 mila bottiglie all’anno ottenute da 16 ettari vitati. Ma siamo praticamente pronti a piantare 1 ettaro e mezzo di vigne Barbera in zona Belvedere.

Lavorate in regime biologico vero?

Assolutamente sì e siamo sostenibili e rispettosi dell’ambiente da sempre.

Hai un sogno nel cassetto?

Beh in un certo senso, riscoprire il Barbera, uva e vitigno che appartengono alla tradizione del Monte Netto è mettere in atto un qualcosa che abbiamo sempre desiderato. Parallelamente ci concentreremo su recupero della cascina “Belvedere” incentivando, al suo interno, iniziative mirate per puntare maggiormente sull’enoturismo.

Così parlò Mario Danesi, ragazzo in gamba e imprenditore vinicolo con la testa sulle spalle, pragmatico e dalle idee chiare. Ah … la Lombardia offre spunti e vini diversi tra loro e tutti da conoscere, diversi e unici. Ogni bottiglia lombarda racconta storie, emozioni e territori. E la cantina San Michele parla del Monte Netto, piccola, grande storia da scoprire e far conoscere.

Stefano Mauri

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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