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Gianpaolo Saccomano: “Ciak si gira Poe 2020. Spero si arrivi alla verità sul Mostro di Firenze”

Il regista si appresta a girare un altro thriller particolare e "Nero Fiorentino" fa sempre discutere

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Cremasco d’adozione e, studioso, appassionato, informato esperto in criminologia, Mistery, fenomeni paranormali, Ufo, misteri, musica, cinema e teatro, Gianpaolo Saccomano, soprattutto è un regista, scrittore, cronista, musicologo e critico (musicale e cinematografico).

Il suo film “Nero Fiorentino” (“Florence in Black”), lungometraggio dedicato ai massacri del Mostro di Firenze, oltre a conquistare allori nei vari concorsi internazionali di tutto il mondo e consensi, ecco ha pure indicato una pista precisa, squarciante, su chi potrebbe essere il vero serial killer che terrorizzò l’Italia e la Toscana tra il 1974 e il 1985.

Il prossimo weekend, Saccomano, dopo aver girato il video musicale del cantautore Antonio Labate (e il pezzo “I nostri Angeli” sarà in gara al “Sanremo Cristian Music”), si appresta a girare un nuovo film. E con lui abbiamo scambiato due chiacchiere.

Sei pronto a “firmare” nuove scene per una nuova storia cinematografica, vero?

Sì è tempo di iniziare “Poe 2020”, un cortometraggio moderno, quindi contestualizzato ai nostri giorni, con riferimenti, vedrete, a fatti di cronaca attuali e recenti, pandemia compresa, ispirato liberamente a un racconto del grandissimo Edgar Allan Poe. Regia, adattamento del testo e sceneggiatura sono del sottoscritto, il tutto in sinergia con Villa e Danelli Production. Non sarà un film horror, ma una storia drammatica, dalle atmosfere thriller, originale, attuale e … squarciante.

Senti ti aspettavi di ricevere così tanti consensi e attenzioni con “Nero Fiorentino”?

Onestamente no, ma probabilmente la ferita ancora aperta, provocata da tante, troppe morti innocenti, purtroppo sanguina sempre. Spero vivamente in una ripresa delle indagini, magari provando ad analizzare reperti risalenti all’ultimo delitto del 1985 e la lettera scritta, dal “Mostro” alla dottoressa Silvia Della Monica, magistrato dell’epoca. Certo occorrerà vedere se e come quei reperti sono stati conservati: ahimè a quei tempi non si prestavano attenzione a certi particolari e ad attente pratiche di conservazione. Ma certe improvvisazioni e la scarsa attenzione al reperto, rimangono brutte pratiche diffuse tutt’oggi. E i pressapochismi nel repertare prove, presunte tali e resti, rappresentano spesso azioni maldestre in grado di inficiare poi le successive indagini.

Il delitto degli Scopeti

Tornando a Poe dove girerete le primissime scene?

Saranno ripresi d’interni a Caravaggio, nella Bassa Bergamasca, poi ci sposteremo a Monza, ma non trascureremo Crema. Mi fai aggiungere una cosa sul “Mostro di Firenze”?

Certamente, vai…   

Stanno uscendo tante, troppe voci, ipotesi e tesi sulle atrocità di chi barbaramente uccise tante coppie nei dintorni di Firenze. Come ribadisco da anni, e ci ho pure dedicato e girato un film:abbozzando uno scenario, recuperare, riaggiustare i fili di quei barbari assassini è possibile, poiché è giusto stabilire la verità e mettere la parola fine a quel brutto mistero italiano. “Nero Fiorentino”, a breve sarà visibile sulla piattaforma, apprezzata dal maestro Tarantino, Dejavid.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

Un commento

  1. : primo delitto del serial killer mostro di Firenze, 1968. Perché la pistola e sempre quella, perché ì proiettili sono sempre quelli, perché la scena del delitto è sempre quella, perché ì concetti seriali sono sempre quelli. se qualcuno crede come ipotizzano gli investigatori che tutto ciò sia passato di mano dalla 1968 pista sarda al 1974 1981 mister x setta o mandante, è poi nuovamente passato il tutto di mano ad ì compagni di merende, guardi meno film horror tv. anche perché nessuno al mondo venderebbe ciò :

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