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Luciano Moggi: “Solo le plusvalenze vere aiutano il bilancio. E sugli scudetti ha ragione Ibra”

L'ex direttore generale della Juve, oggi opinionista, è tornato a parlare di cose juventine

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L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi è intervenuto, nei giorni scorsi, ai microfoni di Radio Bianconera nel corso di ‘Cose di Calcio’:

“Le plusvalenze sono di due tipi, quella reale ad esempio quella che feci con Zidane e quelle create per qualche motivo, ad esempio per il bilancio. La plusvalenza è un debito che ti porti nel futuro, portando avanti una situazione che può defluire anche in dei fallimenti. Le plusvalenze vere invece aiutano il bilancio. Le plusvalenze fittizie non ti chiudono i debiti, anzi. Il calcio è in crisi perché si spende troppo, i giocatori costano troppo, gli stipendi sono troppo alti e poi c’è stato il Covid, però non si possono certamente risolvere questi problemi con delle plusvalenze inesistenti”.

Moggi, calciofilo e opinionista poi, ai microfoni dell’agenzia Adnkronos ha parlato di Ibrahimovice del suo libro “Adrenalina” (scritto con Luigi Garlando). Ibra nel suo ultimo scritto ha definito Moggi, suo direttore ai tempi juventini, il miglior dirigente col quale ha lavorato e ha ribadito di sentire suoi gli scudetti vinti con la Vecchia Signora e poi revocati causa Calciopoli.

“Alla Juventus gli scudetti sono stati tolti da chi aveva interesse a far fuori chi sapeva lavorare bene. Ha perfettamente ragione, a differenza di tutti i quaquaraquà che stanno nel calcio, lui è una persona seria”.

Così parlò Luciano Moggi.

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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