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Italia – Svizzera match che gli azzurri devono vincere, il Ct degli svizzeri: “Vinciamo noi”

Ciccio Graziani, ex bomber e opinionista punge: "Italia senza fuoriclasse in attacco"

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Venerdì 12 novembre alle ore 20.45, allo stadio Olimpico di Roma è quindi tempo di Italia – Svizzera, match da vincere, per i mancini Boys, in modo da mettere in cassaforte la qualificazione diretta al Mondiale 2022 in Qatar. Entrambe le nazionali presentano defezioni importanti, ma in questi casi le motivazioni per l’importanza della sfida superano qualsiasi problema. Ecco le probabili formazioni iniziali:

Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, Emerson; Barella, Jorginho, Locatelli; Berardi (Belotti), Chiesa, Insigne. Ct. Mancini

Svizzera (4-2-3-1): Sommer; Mbabu, Schär, Akanji, Ricardo Rodríguez; Freuler, Zakaria; Steffen, Sow, Shaqiri, Gavranovic. Ct. Yakin

Intanto, intervistato in esclusiva dal Corriere dello SportCiccio Graziani, opinionista, allenatore ed ex bomber ha affrontato diversi temi legati agli azzurri di Mancini, a partire dal “problema” centravanti che il c.t. si trascina dietro da ormai diverso tempo: “Davanti, in quel ruolo, a livello di nazionale stiamo patendo un po’. Né Immobile né Belotti hanno esaltato il ruolo. Io continuo a pensare che abbiamo due attaccanti forti, ma che non si sono messi in luce come ci aspettavamo. Addirittura qualcuno dice che siamo stati bravi a vincere l’Europeo senza centravanti. No, questo è esagerato. Però in molti devono crescere. Uno di questi, è Raspadori. Poi io confido molto nel ragazzino della Juve, Kean. Mi piace molto. E Scamacca, anche lui può venire fuori. C’è Pinamonti… Insomma, ragazzi in prospettiva. Però un fuoriclasse ci manca”.

 Ah … Murat Yakin, selezionatore svizzero, non ha tanti dubbi sull’esito della partitissima romana: “Vogliamo qualificarci per il Qatar senza passare attraverso lo spareggio. Ecco perché veniamo a Roma per vincere. Perché non dovrebbe essere possibile? Certo, l’Italia è la favorita. Ma anche la Svezia era outsider nello spareggio per il Mondiale del 2018 e ha eliminato gli azzurri”.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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