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Massimo Brambati: “Dopo Allegri nel 2019 la Juve doveva prendere Conte per ricostruire”

L'opinionista e procuratore torna a parlare di Juventus. Arrivabene invece parla di mercato

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Massimo Brambati, ex calciatore, procuratore e opinionista, ai microfoni di “Maracanà” sulle frequenze Web di TMW Radio è tornato a parlare di Juve. Ecco cosa ha detto in sintesi…

“Dopo Allegri (estate 2019, ndr) c’era Conte libero. Io avrei preso Conte a occhi chiuso. Allegri paga la sua presunzione dei nove Scudetti, ha pensato di avere un grande merito lui. Quando ti autocelebri rischi di fare degli errori, che sono stati Sarri e Pirlo. Conte avrebbe iniziato un lavoro di ricostruzione. Allegri, dopo due anni di disastri, sta facendo una fatica enorme. Sono state lasciate delle macerie. La mentalità te la dà un allenatore che sa come si cresce e si vince”.
Bisogna dire che nei due anni precedenti la Juventus aveva Ronaldo, che ti faceva trenta gol l’anno. la cavolata non è stata solo quella di perdere Ronaldo, ma anche spendere 38 milioni per Kean quando Raiola fino a una settimana prima lo andava ad offrire in prestito gratuito. Non ti sei fatta un piano B. Ed Allegri non c’entra nulla”.

Così parlò Brambati. Maurizio Arrivabene invece, amministratore delegato bianconero, a margine dell’assemblea degli azionisti juventini, parlando di calciomercato ha sottolineato il seguente, importante concetto: “L’estate scorsa abbiamo fatto scelte oculate e così faremo in futuro. Serve una crescita sostenibile, che vuol dire rendere i conti più efficienti, restando competitivi”.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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