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Il giallo di Polina Kochelenko: “Mia figlia non è annegata”

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Per la morte di Polina Kochelenko la Procura ha chiesto l’archiviazione. Ma la madre nutre forti dubbi e non riesce a darsi pace: “Lei sapeva nuotare bene. Dove sono finiti cani?”

 

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Il servizio dedicato da Cronaca Vera a Polina Kochelenko

 

VALEGGIO (Pavia)- Cos’è successo realmente a Polina Kochelenko, l’ex modella e criminologa trovata morta in un canale il 18 aprile scorso? La Procura ha chiesto l’archiviazione convinta che la donna sia annegata nel tentativo di salvare alcuni dei suoi cani. Ma la madre della donna non ci crede: “Lei sapeva nuotare”. E aggiunge: “Dove sono finiti i cani?”

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LA MORTE

Partiamo dall’inizio. Polina è un’addestratrice cinofila di 35 anni di origine russa. Ex modella, una partecipazione al reality “L’isola di Adamo ed Eva”, laureata in legge, ha un master in criminologia e un grande passione per i cani. Proprio per dedicarsi a loro si trasferisce in campagna, tra Pavia e Vigevano. Il 18 aprile il suo cadavere viene ritrovato in un canale d’irrigazione agricola dai sommozzatori dei vigili del fuoco. I carabinieri hanno pochi dubbi: sarebbe morta nel tentativo di salvare uno dei suoi cuccioli, un pastore tedesco. Il suo cellulare è sul ciglio del canale, così come due guinzagli e le chiavi di casa. Il corpo invece è qualche centinaio di metri più in là, dove l’acqua è profonda un metro e mezzo. Non ci sono testimoni e l’allarme è stato dato dalla madre, residente a Torino, dopo svariate chiamate senza risposta sul telefonino della figlia. Vengono ritrovati quattro cani. L’inchiesta che ne segue, una volta terminata l’autopsia, volge verso l’archiviazione, che la Procura chiede ritenendo che si sia trattato di un tragico incidente.

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L’APPELLO DELLA MADRE

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, in quel pomeriggio di aprile, Polina ha portato a spasso sei dei suoi cani, tra campi e rogge, in una passeggiate di circa cinque chilometri. Tutto sarebbe accaduto quando un cane è scivolato nel canale. Due di loro, cuccioli di sette mesi di pastore tedesco, non si trovano più. Ma il referto del medico legale parla chiaro: “Morte per annegamento… dall’esame non emergono ferite da corpo contundente ma solo da urti…”. Il fascicolo aperto per omicidio colposo è così destinato a chiudersi: non ci sono elementi che facciano pensare chi indaga ad un delitto: nè tracce sul cadavere, né indizi, nè moventi. Chi potrebbe aver avuto intenzione di ucciderla? E per quale ragione? All’apparenza appare insomma tutto molto lineare. Ma Alla Vladimirovna Kochelenko, la mamma dell’addestratrice, nutre forti dubbi, che rivela al Corriere della Sera. A proposito dei cuccioli di pastore tedesco dice: «Intanto vorrei ricordare che Gaga e Grey in realtà pesano dai 25 ai 30 chili e che mia figlia li addestrava anche a nuotare e, soprattutto, lei sapeva nuotare bene. Non può essere annegata».

Ma non sono queste le uniche cose che non le tornano: «Perché prima di buttarsi posa gli oggetti in modo ordinato, quasi geometrico? Perché non si è tolta la giacca? Perché non c’era nulla nelle tasche?…» Per tale ragione la donna, assistita dall’avvocato Tiziana Barella, ha fatto opposizione alla richiesta di archiviazione chiedendo indagini supplettive. Il legale fa presente che un movente per un omicidio non è difficile da ipotizzare: «Ricordo che i cani valgono 4-5 mila euro l’uno». Al quotidiano di via Solferino parla anche un investigatore privato, che Alla Vladimirovna ha assoldato per cercare di far luce sulla morte della figlia. Si chiama Claudio Ghini. E palesa tutte le sue perplessità sul presunto incidente capitato a Polina: «Nel punto in cui sono stati trovati gli effetti l’acqua, spinta da una forte corrente, è alta un metro e novanta. Considerato che le sponde sono ripide e non consentono una risalita, se i cani fossero finiti lì dentro come dice il pm si sarebbero dovuti trovare nella griglia della chiusa». Invece non c’erano. Ed ecco cosa, a suo giudizio, potrebbe essere accaduto: «Qualcuno potrebbe aver cercato di prendersi i cuccioli, lei se n’è accorta e chissà cos’è poi successo. Chi c’era lì?».

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