Udite, udite, il giornalista, Beppe Severgnini, tra le altre cose attore protagonista della cordata, ideata dall’economista Cottarelli, pronta a lanciare la campagna d’azionariato popolare per aiutare economicamente (Suning volendo) l’Inter Milano, ecco ha paragonato sul Corriere della Sera l’Inter a una Ferrari senza il motore. Lukaku era il motore dei nerazzurri – si legge – Conosco un po’ la Cina e posso capire la difficoltà di mettere altri soldi in una squadra di calcio europea, col rischio di dispiacere il potere a Pechino. Ma l’Inter è una squadra gloriosa, piena di storia, non erano queste le premesse e le promesse di Suning. Sarebbe interessante capire cosa passa per la testa dei Lautaro, Barella e Bastoni, ridimensionati.
Ora detto che dopo Hakimi e Lukaku (secondo il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni comunque il belga l’anno scorso è stato a un passo dal City, quindi, tanto attaccato all’Inter forse, mah, il forte attaccante passato al Chelsea non lo è mai stato, no?) qualora arrivassero offerte importanti (dal Barcellona o dall’Atletico Madrid?) pure Lautaro Martinez farebbe le valige.
Sottolineato come i dirigenti, bravi ed esperti (pronti alle dimissioni prima dell’inizio del campionato?) Marotta e Ausilio dopo aver (quasi) chiuso per Dzeko (e a Roma il tifoso nerazzurro, ma trainer dei giallorossi Mourinho si è incazzato) e avviato sonfaggi per l’atalantino Zapata, sarebbero a un passo dal laziale Correa, probabilmente a questo punto, nei confronti del presidente dell’Inter Zhang e del gruppo Suning, beh è doveroso rivolgere il seguente appello:
Mister Steven Zhang, stante la situazione sulle sponde nerazzurre dei Navigli meneghini un pochino nebulosa, dia retta a un pirla e dica la verità su quali sono le sue intenzioni sull’Inter e sul suo futuro. E … pensi seriamente alla cessione dopo aver parlato con Carlo Cottarelli, pronto a scendere in campo con l’affaire InterSpac.
Stefano Mauri