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Juventus: quello che non torna del caso Suarez, il vuoto lasciato dall’addio di Marotta e Mandzukic

A Torino la Juve di Agnelli e Pirlo stenta a decollare. E il Direttore Paratici ha qualche problemino

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Sapete cosa non torna davvero in merito al cosiddetto affaire Suarez con annesso quel pasticciaccio antipatico del passaporto, con esame facilitato (e invalidato) a Perugia, sul finire della scorsa estate?

Che forse, prima di abbozzare una trattativa così importante, il direttore sportivo di un sodalizio pesante qual è appunto la Juventus, mah doveva informarsi prima sullo status del bomber uruguaiano, no? Ah a quanto pare, secondo giornalisti e informatori del quotidiano la Repubblica, proprio per questo Nedved e Paratici hanno litigato di brutto. Tira per caso aria di divorzio tra il bravissimo calciofilo piacentino e la Vecchia Signora torinese, con promozione di Claudio (fratello di Giorgio) Chiellini e Cherubini (comunque sinergico a Paratici)? Lo scopriremo vivendo, ma probabilmente a Fabio Paratici manca soltanto, per tornare a brillare (che gli onerosi ingaggi di Rabiot e Ramsey stonano un pochetto) il supporto di un direttore generale alla Marotta (Inter) o alla Giovanni Carnevali, attuale general manager del Sassuolo. Particolare non indifferente: al netto del felice avvento di Morata è bene ricordare come il sorprendente Morata, in realtà, nonostante le dichiarazioni di facciata, sia tornato all’ombra della Mole da quarta scelta dopo il pasticciaccio Suarez, il no della Roma per liberare Dzeko e il rifiuto del Napule a cedere a cifre ragionevoli Milik.

Intanto Mario Mandzukic, numero 9 moderno e con gli attributi è approdato al Milan. Ma il croato sarebbe servito tanto a questa Juventus di mister (maturo o immaturo per allenare un top club) Pirlo.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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