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Maurizio Borghetti: gli assembramenti di domenica scorsa non giovano alla causa …

Il medico radiologo è tornato a parlare del maledetto virus e ci invita a tenere alta la guardia

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Maurizio Borghetti, medico radiologo presso l’ospedale di Crema, via Facebook è tornato a comunicare, a postare in tema di Coronavirus. E i suoi toni, dosati, pensati, informati, lungimiranti, sì … riescono a informare senza creare panico inutile. Ecco il Borghetti pensiero di lunedì 14 dicembre…

 

Torno su argomento se può interessare. La media di Tac positive per polmonite Covid della settimana appena terminata si è ulteriormente ridotta (3 al giorno) e soprattutto sono praticamente spariti i nuovi casi gravi. In Italia i numeri della pandemia sono abbastanza in discesa. Il numero di Terapie Intensive. occupate nei diversi giorni, invece di superare le temute 4000 e oltre della Prima ondata, si sta riducendo e oggi siamo di poco sopra le 3000. I decessi attribuiti al SARS-CoV2 sono in relativa diminuzione e sarà da vedere, in base anche agli eccessi rispetto la mortalità prevista con le medie degli anni precedenti, in quale misura siano effettivamente attribuibili al Covid. 

Anche questa volta, almeno qui dove l’attenzione sul dato è stata posta, l’andamento della epidemia è stato abbastanza anticipato correttamente dalle polmoniti evidenziate e studiate con Tac. 

Bisogna però essere chiari. 

La battaglia, né qui né altrove, ancora non è vinta ma potrebbe pure risalire di livello. La direzione verso l’una o l’altra parte della china dipende soprattutto dai nostri comportamenti e dalla nostra attenzione a non permettere al virus di infettare e replicarsi. 

Se si esclude la somministrazione di ossigeno nelle diverse modalità (con pochi altri interventi farmacologici di supporto) e si smette pure di credere alle frequenti farlocche che invadono social e media, non c’è al momento una terapia specifica ed efficace contro questa malattia. Se davvero ce ne fosse una, avrebbe già fatto più volte il giro del mondo insieme al suo inventore.  

Quello che è accaduto domenica 13 dicembre nelle vie e piazze italiane non aiuta alla causa. Non tanto e non solo per l’assembramento esterno delle persone dotate di mascherina, ma per le normali e prevedibili situazioni conseguenti, nelle quali la mascherina va giù (magari anche al chiuso) e la densità impedisce la necessaria distanza.

Occorre sopportare ancora un po’ con la dovuta attenzione, in attesa del vaccino (più probabile e certo) e/o di un farmaco (al momento improbabile) e se ne viene fuori, stavolta senza il timore di nuove situazioni poco controllabili.

Dai Burdèl che ghe la fèm (finalmente)…

 

Così postò sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi Maurizio Borghetti, medico radiologo, informatore scientifico attento e DocRock d’Italia…

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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