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Mister Conte ascolti un pirla: bere il giusto e di qualità, non fa male. Inizi a osare

L'Inter non riesce a chiudere le partite. Dove è finito il furore nerazzurro?

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“Togliete il vino e il liquore a chi dice che ci manca il furore di una volta”. Questo, domenica scorsa, al termine della partita Atalanta – Inter (1 a 1 il risultato finale, ndr), parte di quanto rilasciato da mister Antonio Conte, ai microfoni di Sky in diretta, alla fine della sua consueta intervista post gara. Per carità, io sono e resto soltanto un pirla, ma al trainer dei nerazzurri vorrei dire la seguente cosa: bere il giusto e di qualità a tavola fa benissimo, non bene e la sua squadra, beh … sì non furoreggia, non ha più l’istinto da killer dei bei tempi, non riesce a vincere con continuità e, soprattutto, con Eriksen, malinconicamente in panchina, ecco ha indubbiamente meno materia qualitativa da esibire contro gli avversari. Dulcis in fundo, se Gasperini a Bergamo avesse sbaragliato prima le carte, (cambiare non è reato, capito Gasp?), anziché mutare partito soltanto nel secondo tempo, mah … non so se saremmo qui a commentare un pareggio. E se il Conte Antonio avesse parlato di enologia a palla ferma.

Detto ciò, l’Inter, con tutti i bravi calciatori che la società ha comprato al sempre ottimo, per carità, Conte (perché si rende sempre antipatico? Non può, con tutti i soldi e gli onori che piglia, presentarsi in sala stampa col sorrisosereno stampato sul volto e rispondere, tranquillamente ai vari quesiti?), certamente ha le carte in regola, tutte, per vincere, stravincere e convincere.

Ma il suo condottiero tattico però osi, vada oltre il dogmatico, monotono e silenziato 3-5-2, doni iniziativa ai suoi ragazzi e non esclusivamente ripartenze; insomma dimostri, coi fatti, di essere bravo a costruire, senza spocchia, pure laddove la pressione e l’ambiente chiedono di portare a casa qualcosa senza se e senza ma, no?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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