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La rabbia della ristoratrice Gloria Capitano: “Nessuno ci è vicino, siamo impotenti in un limbo senza uscita”

Soli e abbandonati, gli imprenditori della ristorazione non sanno cosa fare

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Lo sfogo di Gloria Capitano, titolare del Babar di Crema, dopo aver letto le direttive per la riapertura: “Lo sintetizzo: tu gestore hai chiuso da quasi tre mesi credendo di essere un bar, e riapri che sei invece diventato un reparto ospedaliero per il coronavirus (ovviamente a tue spese). Riassunto fatto.”

 

Titolare del Babar, gettonato ristodiscobar di Crema, capitale del Granducato del Tortello in provincia di Cremona, terra violentata da quel bastardo del virus, Gloria Capitano è anche soprannominata la Signora della Movida Notturna Padana e … come tanti suoi colleghi non sa come, se e quando riuscirà a riaprire la sua location.

 Ho letto il protocollo delle direttive da seguire quando i bar potranno riaprire. 

Lo sintetizzo: tu gestore hai chiuso da quasi tre mesi credendo di essere un bar, e riapri che sei invece diventato un reparto ospedaliero per il coronavirus (ovviamente a tue spese). Riassunto fatto.

Punto.

Lo so che non si può risolvere tutto facendo solo i test sierologici, ma a queste condizioni non verrà nessuno nei locali riaperti e adattati all’emergenza sanitaria. Io la soluzione non l’ho, se non quella di proporre i miei prodotti da consumare tranquillamente a casa, ed a quello sto già pensando. Cosa altro fare ora, come ora non saprei, anche perché nessuno mi ha contattato, ne le varie associazioni, ne miei colleghi, mi sento in un limbo da cui non vedo via d’uscita

Ma tutte le varie associazioni, che a quanto pare servono solo per farsi pagare la quota di iscrizione, dove sono? Ho il vuoto intorno, nessuno mi ha interpellato, nessuno mi ha chiesto se avessi bisogno di aiuto, di delucidazioni… mi sento completamente impotente.

Così postò sulla sua pagina Facebook Gloria Capitano, imprenditrice nel settore bar – ristorazione, in crisi economica causa il maledetto Covid-19

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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