Allora ex illustre e, soprattutto, amico dell’ormai ex trainer milanista Marco Giampaolo (grande e solitario maestro di football eccessivamente dogmatico), nonché calciofilo pesante, ecco Massimiliano Allegri, tra uno sguardo all’Europa (Real Madrid, United, Bayern Monaco e Psg lo starebbero seguendo con attenzione, ndr), una sguardatina alla sua ex Vecchia Signora bianconera e una ripassata all’inglese, per salvare la fu traballante panchina rossonera di Giampaolo (in due mesi è stato scaricato da tutti al Milan, ma le colpe non sono tutte sue) intercedendo con Paolo Maldini, beh le ha (invano) provate praticamente e veramente tutte.
Ma Boban, prima di ricevere un due di picche da Spalletti(nervi troppo scoperti tra lui e il suo ex dirigente interista Marotta) e ripiegare su Pioli, da giorni aveva deciso di cambiare.
E così Stefano Pioli è arrivato al Milan salvato, da quello che altrimenti sarebbe diventato un tremendo fallimento (Gazidis Dixit) finanziario, dal Fondo Elliot, un anno e mezzo fa e… proposto, per il momento senza fumata bianca, al brand (colosso della moda) fashion Louis Vuitton recentissimamente. Particolare non indifferente: o mister Pioli ingrana col suo 4-3-3 tattico, ma occhio all’opzione 3-5-2, oppure a giugno faranno le valigie pure i prima menzionati direttori tecnici Maldini e Boban. Scommettiamo?
Spostiamoci nella Milano nerazzurra, laddove, nonostante la sconfitta recente con la Juventus, Antonio Conte (grande condottiero carismatico) sta facendo, positivamente, piccole, grandi, cose.
Ebbene, l’attuale 3-5-2 dell’Ambrosiana Internazionale affiliata alla Galassia Suning tuttavia, pur bene interpretato sta rendendo difficile la vita ai due fortissimi difensori, abituati a giocare dietro a 4, Godine Skriniar.
Questione di tempo o … servirebbero variazioni tattiche?
Stefano Mauri