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Juve: in Champions non si parla e non si fanno drammi, semplicemente si … gioca

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Si parla troppo di Champions League sulle sponde bianconere del Po a Torino, ma anche nel resto dell’Italia juventina. Ergo … sì, nonostante le smentite di facciata, per il club presieduto da Andrea Agnelli, la Coppa dalle Grandi Orecchie è diventata una maledetta ossessione.

Più del confermato (ma resterà davvero?) Allegri, di un eventuale ritorno di Antonio Conte, mah forse servirebbe uno specialista da panchina, in competizioni europee, del calibro di Ancelotti.

Ma il Carletto resterà a Napoli e … a torto è antipatico al popolo juventino.

E … come insegna la vicenda Cristiano Ronaldo, non è poi detto che assumendo una star del Vecchio Continente faccia vincere sicuramente, ergo forse è meglio cambiare la mentalità, giocare e correre cioè con occhi da tigre (tipo la Juventus di Lippi edizione 1995 – 1996) testa e cuore accesi… ma leggeri e, soprattutto, fare vero calciomercato in casa Juve, capito?

Della rosa attuale, sicuramente cedibili per fa cassa o, semplicemente per vedere l’effetto che fa figurano calciatori quali Caceres, Dybala, Pjanic, Douglas Costa, Dybala, Perin, Khedira, Barzagli e Rugani. E questi vanno adeguatamente sostituiti aggiungendo, a queste fisiologiche 9 entrate indispensabili a supportare le altrettante (e poc’anzi menzionate) uscite, altri due acquisti pesanti tra centrocampo e in attacco.

Max Allegri? Può pure restare, ma Paratici lo ascolti e lo accontenti in fase di campagna acquisti. No?

Dulcis in fundo una provocazione, o meglio… una suggestione: e se fosse un certo Gasperini il top trainer per vincere in Europa che Madama Juve cerca dal 1996?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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