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Strage di Erba, gli audio mai entrati a processo a Le Iene e l’imbarazzante impreparazione dei giornalisti

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Sui social si scatenano le reazioni dei colpevolisti. Tra loro anche la giornalista del Corriere della Sera che seguì il caso, più Selvaggia Lucarelli e Salvo Sottile. Il risultato? Imbarazzante. Leggere per credere

 

Domenica Le Iene mandano in onda la seconda puntata sulla strage di Erba. Vengono analizzate le dichiarazioni e le intercettazioni di Mario Frigerio, il superstite della strage che accuserà Olindo Romano di essere l’aggressore dopo aver detto per dieci giorni che a colpirlo era stato un olivastro sconosciuto. Tra le prime a reagire c’è Selvaggia Lucarelli, che sui social ha un brillante seguito. E cosa scrive su Twitter? Questo:

 

 

I giudici hanno già valutato la questione delle primissime dichiarazioni di Frigerio e spiegano la cosa nelle varie sentenze, basta leggere. È storia vecchia care #leiene. E pure stracciando la confessione di Frigerio, rosa e olindo restano colpevoli. Basta fuffa. Basta.

 

Già. Basta leggere. Come abbiamo visto, Selvaggia Lucarelli invita gli altri a leggere, ma lei non lo fa. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che sulla vicenda le notizie le inventi letteralmente, come ha fatto per il testimone della strage Chencoum. – GUARDA

Anche questa volta si ripete. Infatti gli audio mandati in onda da Le Iene del 22 dicembre, del 24 dicembre e del 26 dicembre in cui Frigerio parla rispettivamente con il suo avvocato, con i figli e di nuovo con il suo avvocato, non sono MAI entrati a processo. MAI riportati nelle sentenze. Nemmeno MAI trascritti. Come dice Selvaggia, basta leggere. Attività che evidentemente le riesce davvero male. E che compensa inventando anche questa volta una notizia.

Ma perché sono importanti questi audio? Perché Mario Frigerio disse in aula che da quando il comandante dei carabinieri Luciano Gallorini gli fece il nome di Olindo il 20 dicembre, lui fu sicuro su chi fosse il suo aggressore. Così come confermò il figlio Andrea. Ma gli audio del 22 dicembre, del 24 dicembre e del 26 dicembre col suo avvocato lo smentiscono, dato che in quelle circostanze sembrava non ricordare proprio nulla.

 

Per essere molto chiari, sempre a beneficio della Lucarelli e del suo “basta leggere” nemmeno l’audio del 20 dicembre tra Gallorini e Frigerio mandato in onda da Le Iene fu MAI fatto ascoltare in aula a Como, dove invece venne fatto ascoltare un audio del 15 dicembre in cui Frigerio diceva “è stato Olindo”. E il processo di primo grado si chiuse lì.

Peccato che i giudici avessero fatto ascoltare un audio involontariamente modificato, come è scritto nella sentenza d’appello (basta leggere!) con il programma Cool Edit 2000, che cambiò la frase “stavano uscendo” con “è stato Olindo”.

Lasciamo da parte le elucubrazioni e i problemi di lettura della giudice di ballo per concentrarci ora su chi ha seguito la strage fin dall’inizio. Perché la Lucarelli ritwitta un messaggio di Giusi Fasano del Corriere della Sera.

 

 

La preparatissima cronista del Corriere della Sera scrive polemicamente rispetto alla trasmissione de Le Iene: “Così. Per saperne un po’ di più… @stanzaselvaggia #Erba

E allega un suo articolo del gennaio 2007. Prima ancora, forte della sua preparazione in materia, twittava:

Un assassino crede sgozzato un uomo che invece rimane vivo per una malformazione alla carotide. Lui si salva (sua moglie e il cane no) e diventa il testimone-chiave, ovvio. Ergastolo. Sentenza definitiva Eppure c’è sempre qualche genio che “io la so meglio” @stanzaselvaggia #Erba

 

Eh già. Basta leggerlo l’articolo di Giusi Fasano. La seconda parte. Perché, all’epoca, Giusi Fasano scriveva questo:

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Concentriamoci qui;

Frigerio spiega le sensazioni di quel taglio, il sangue, sua moglie che urla più forte e che probabilmente lo salva. Perché a quel punto, mentre lui è faccia a terra, la furia cieca dell’assassino si sposta sulla moglie Valeria. Lei scappa, su, per le scale. Lui la rincorre e la uccide. Le ultime parole che Frigerio sente sono «Mario aiutami». Ma lui non può muoversi.

 

Giusi Fasano non si rende conto, o forse non lo sa pur essendo tutto agli atti, che se questa fosse la versione delle sentenze, non staremmo qui a scrivere da anni che Olindo e Rosa sono innocenti.

Per spiegarlo anche all’autrice dell’articolo, questa ricostruzione sull’assassino che insegue Valeria Cherubini e la uccide nel suo appartamento dopo che la donna ha gridato aiuto, è purtroppo per lei quella che la difesa dei Romano ha sempre sostenuto.

Ma i giudici hanno detto tutt’altro: hanno infatti scritto che Valeria Cherubini, con il cranio fracassato da otto colpi e una quarantina di ferite su tutto il corpo, fu colpita SOLTANTO all’altezza del pianerotttolo di Raffaella Castagna. Poi salì in casa, senza deglutire sangue, senza respirarlo (non c’è sangue nello stomaco né nei polmoni) e senza perdere che minuscole gocce di sangue sulle scale.

Infine arrivò sotto la tenda della sua mansarda e lì, con la gola già squarciata e la lingua già tagliata al piano di sotto, gridò “aiuto” prima di morire.

Come si può credere che sia possibile una cosa simile in natura?

Com’è possibile gridare aiuto con lingua tagliata, gola squarciata e cranio fracassato?

Eppure, i giudici furono costretti a sostenere questa tesi per condannare Olindo e Rosa, perché se Valeria Cherubini fosse stata uccisa in mansarda come logica impone (compresa quella del vecchio articolo di Giusi Fasano), la coppia sarebbe innocente. Il motivo è semplice: dopo che Valeria Cherubini gridò “aiuto”, la coppia non poteva più scendere da lì e andare in casa a cambiarsi, perché di sotto c’erano già i soccorsi.

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Ma Giusi Fasano questo evidentemente non lo sa. Tanto che scrive «Sentenza definitiva Eppure c’è sempre qualche genio che “io la so meglio”» e allega un suo articolo che per contro scagionava i Romano.

Davvero imbarazzante, perché fa capire quale sia il livello di conoscenza dei fatti di chi scrisse della strage per il maggiore quotidiano italiano.

Ma il top lo raggiunge Salvo Sottile. Il brillante giornalista e conduttore televisivo twitta:

Ad @a_monteleone ho detto tante altre cose che spero trasmetterà prima o poi. Capisco che non ero funzionale a questa sua parte di racconto ma ascoltando i giornalisti ‘investigativi’ non capisco ancora perché avrebbero dovuto incastrare Olindo e Rosa #erba

 

E, soprattutto, aggiunge, con l’aria di chi la sa lunga:

La difesa di olindo e rosa poteva controinterrogare Frigerio negli anni e non l’ha fatto, poteva chiedere un incidente probatorio sulle tracce di sangue trovate dai Ris e non l’ha fatto. Poteva cercare altre prove, altre testimonianze..che mancano dov’è il complotto?

 

Cos’è che poteva fare la difesa negli anni?! “Controinterrogare” Frigerio negli anni successivi?! Ma da dove l’ha dedotta questa cosa?!

La seconda frase è anche migliore: “poteva chiedere un incidente probatorio sulle tracce di sangue trovate dai Ris e non l’ha fatto”.

Ora, non lo so come segua Salvo Sottile le vicende, ma sono anni che la difesa chiede di fare gli incidenti probatori sulle tracce di sangue trovate dai Ris e all’epoca giudicate “scientificamente non interpretabili”: lo hanno scritto pure nei bollettini parrocchiali.

Anche perchè, com’è noto anche a chiunque, i Ris NON hanno trovato alcuna traccia di Olindo e Rosa nel palazzo della strage e NEMMENO tracce delle vittime in casa loro.

Non voglio neppure ipotizzare che Salvo Sottile si riferisca, quanto a incidente probatorio, alla macchia di sangue rinvenuta sull’auto di Olindo. Perchè, in quel caso, anche i muli sanno che non fu trovata dai Ris, ma dal Rono di Como.

Infine Sottile, argutamente, dice che la difesa poteva cercare altre prove e altre testimonianze.

Ma vah?

Però se almeno chi informa sapesse di ciò che parla, potrebbe essere utile a fare chiarezza.

O no?

Edoardo Montolli

P.S.: Sui social scrivono che è troppo facile tirar fuori gli audio di Frigerio mai entrati a processo solo ora che il testimone è morto. Ma quando la difesa mi mise a disposizione le intercettazioni non trascritte eravamo nel 2010 e nel 2011. Uscirono gli articoli sul settimanale Oggi che ne rivelavano il contenuto e vennero fatti i lanci alle agenzie. Mario Frigerio era ancora vivo. Ma tutti finsero che quegli audio non esistessero.

La prima puntata de Le Iene sulla strage di Erba – GUARDA

La seconda puntata de Le Iene sulla strage di Erba – GUARDA

Tutti i video sulla strage di Erba nella nostra playlist– GUARDA

Lo speciale di Fronte del Blog sulla strage di Erba – LEGGI

Lo speciale sulla strage di Erba, coi documenti originali dell’inchiesta, sul sito del settimanale Oggi – GUARDA

Il documentario Tutta la verità sulla strage di Erba – GUARDA

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Edoardo Montolli

Edoardo Montolli, giornalista, è autore di diversi libri inchiesta molto discussi. Due li ha dedicati alla strage di Erba: Il grande abbaglio e L’enigma di Erba. Ne Il caso Genchi (Aliberti, 2009), tuttora spesso al centro delle cronache, ha raccontato diversi retroscena su casi politici e giudiziari degli ultimi vent'anni. Dal 1991 ha lavorato con decine di testate giornalistiche. Alla fine degli anni ’90 si occupa di realtà borderline per il mensile Maxim, di cui diviene inviato fino a quando Andrea Monti lo chiama come consulente per la cronaca nera a News Settimanale. Dalla fine del 2006 alla primavera 2012 dirige la collana di libri inchiesta Yahoopolis dell’editore Aliberti, portandolo alla ribalta nazionale con diversi titoli che scalano le classifiche, da I misteri dell’agenda rossa, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti a Michael Jackson- troppo per una vita sola di Paolo Giovanazzi, o che vincono prestigiosi premi, come il Rosario Livatino per O mia bella madu’ndrina di Felice Manti e Antonino Monteleone. Ha pubblicato tre thriller, considerati tra i più neri dalla critica; Il Boia (Hobby & Work 2005/ Giallo Mondadori 2008), La ferocia del coniglio (Hobby & Work, 2007) e L’illusionista (Aliberti, 2010). Il suo ultimo libro è I diari di Falcone (Chiarelettere, 2018)

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