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Sì quest’Atalanta spumeggiante è da Uefa League, merita uno stadio nuovo

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Tutti in piedi ad applaudire l’Atalanta allenata da Gianpiero Gasperini, il trainer arrivato per caso e solo perché Prandelli aveva rifiutato la panchina atalantina e il Chievo non aveva liberato l’altro prescelto Maran, poi difeso a spada tratta tra agosto e settembre dal presidentissimo Percassi (a lui il Gasp è sempre piaciuto, ndr), oggi considerato uno dei migliori professionisti europei. Dove potrà arrivare la Dea nerazzurra orobica? Lo scopriremo vivendo, ma forse ha ragione Emiliano Mondonico, Indiano Padano di Rivolta d’Adda, ex mister della truppa bergamasca e grande esperto di cose calcistiche italiche. Cosa sostiene il Mondo internazionalpopolare?

Ecco tanto sulla Gazzetta dello Sport, quanto sulle frequenze di Radio 24, il buon Emiliano sostiene che i Gasperini Boys, per arrivare nell’Europa che conta nel e del pallone, debbano vincere la Coppa Italia, ergo devono battere prima, cioè mercoledì 11 gennaio, la Juventus nella gara eliminatoria che appunto vedrà opposti bergamaschi e torinesi bianconeri. Tutto facile? Sula carta decisamente no, ma il pallone rotola per tutti e a volte basta crederci e osare.

Dulcis in fundo, quest’Atalanta spumeggiante, sorprendente e frizzante merita uno stadio degno di tale nome, moderno, nuovo e ad ampio respiro europeo. A tal proposito, o meglio, in tal senso Percassi e il sindaco bergamasco Gori si sono già parlati, si parlano e si parleranno. Quindi forse stavolta è decisamente la svolta buona perché Bergamo, l’Atalanta e la Bergamasca arrivino ad avere una casa ospitale e d’avanguardia. No?

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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