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Lucescu fa uno scherzo da “interista” alla Juve e così sfuma il colpo Witsel

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Quindi quando sembrava ormai tutto fatto, col centrocampista belga Witsel già a Torino dove, con esito positivo aveva addirittura sostenuto le visite mediche, alla fine, al fotofinish, mister Lucescu, allenatore giramondo (con un passato, da interista, all’Inter) dello Zenith, non avendo trovato (versione ufficiale) uno sostituto all’altezza del … promesso(si) juventino, letteralmente mandando su tutte le furie i dirigenti bianconeri, beh ha fatto saltare tutto.

Così, per il momento, a gennaio e nel 2017 chissà, il riccioluto Axel Witsel resterà alla corte di quella vecchia volpe di Mircea Lucescu che, chissà, magari da simpatizzante nerazzurro, un pochino sotto i baffi che non ha, avrà fatto un sorrisino birichino pensando allo sgambetto fatto alla Vecchia Signora di Torino.

Sì perché pur non essendo un fenomeno, il nazionale del Belgio, giocatore di bella quantità, a Max Allegri, considerando la cessione di Pogba e gli infortuni dei vari Mandragora (di lui si dicono grandi cose), Marchisio e Sturaro, senza dimenticare la salute “ballerina” dei pur fantastici Asamoah e Khedira, avrebbe fatto comodo. Siete d’accordo?

Ciò detto, nel prossimo giugno, se nulla cambierà Witsel, senza sborsare un euro, sarebbe il primo nuovo inserimento della Juventus, mentre contestualizzando, alla ripresa del campionato, il trainer juventino, volente o dolente, per far quadrare la rosa, probabilmente in qualche occasione sarà costretto a rivedere il collaudato 3 – 5 – 2 ricorrendo, eventualmente, a un intrigantissimo 4 – 3 – 1 – 2 con Pjanic playmaker basso e il jolly Pjaca (potenziale fenomeno secondo qualcuno) fantasista dietro Higuain e Dybala con ai fianchi il supporto di Asamoah e Lemina o Khedira.

Malgrado (infatti) gli assalti a vuoto ai vari Matiudi (con Raiola e tessere la tela), Sissoko, Witsel, Kroos e Brozovic, il voto al calciomercato della Juve (bravi a confezionare, pur senza ciliegina, una buona torta Marotta e Paratici) è da 8. No?

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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