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Altro che buono, Diabolik uccide ancora senza pietà. Solo che è un po’ meno cinico

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Intervista ad Andrea Carlo Cappi per Fenomenologia di Diabolik, l’ebook ufficiale che svela i segreti del Re del Terrore

 

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“ECCO TUTTI I SEGRETI DI DIABOLIK”

 

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Per metterlo a nudo ha scelto un ebook. Il nome fa già paura: Fenomenologia di Diabolik (Algama). Ed è un libro ufficiale sull’antieroe per eccellenza, che porta peraltro la firma dell’autore di quattro romanzi sul Re del Terrore e sulla sua compagna Eva Kant: Andrea Carlo Cappi. Inventore di Nighshade e Carlo Medina, eroi di Segretissimo; traduttore di libri di 007 e Jeffery Deaver; l’uomo che ha trasfigurato in un romanzo anche Martin Mystère. Vive tra l’Italia e la Spagna, dove, sotto l’ombrellone, sta scrivendo nuove avventure.

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Che cos’è Fenomenologia di Diabolik?

«Non è, come si può intuire dal titolo, uno dei miei romanzi originali dedicati a Diabolik e a Eva Kant, che giusto in questo periodo sono ripubblicati in volume da Il Cerchio Giallo, oltre che in ebook da dbooks. È un libro di non-fiction legato alle mie ricerche come scrittore di storie di Diabolik. Potrei quasi dire che rappresenta, come nei dvd, i “contenuti speciali” dei miei romanzi… o forse, dato che il backstage di Diabolik è appassionante quanto le sue avventure, sono i miei romanzi a essere i contenuti speciali».

Di cosa parla?

«Racconto la genesi del fumetto a partire dai suoi predecessori, in particolare Fantômas ma non solo; l’impatto sulla cultura popolare in Italia, che scatenò a metà anni Sessanta il boom dei “fumetti neri”; il passaggio ad altri media: romanzi, cinema, televisione, radio e audio (c’è uno splendido adattamento su cd della prima avventura, Il re del terrore, con Luca Ward, interprete anche della serie di RadioRai) e musica (in questi giorni continuo ad ascoltare il bellissimo album Diabolik – Genius of Crime di Graziano Romani). Ma mi occupo anche della psicologia dei personaggi. Così come del mondo alternativo elaborato negli anni per ambientare le avventure  di Diabolik ed Eva, a partire da Clerville – di cui esiste persino una dettagliata guida turistica completa – per arrivare poi a un’intera e interessantissima geografia immaginaria. Parlo anche di come sia stato affrontato uno dei problemi più tipici delle saghe di successo: passano i decenni ma i protagonisti invecchiano sorprendentemente al rallentatore».

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C’è anche un capitolo sull’economia di Clerville.

«È un tema che ho esaminato qualche anno fa a un’edizione di Lezioni di indisciplina, un ciclo di incontri in cui l’economia veniva affrontata da nuovi punti di vista. In effetti, i meccanismi messi in moto dall’attività criminale di Diabolik ed Eva hanno inaspettati effetti positivi sul bilancio di Clerville; chi più di loro porta allo scoperto l’economia sommersa, l’evasione fiscale, la corruzione e i proventi del crimine organizzato, grazie al fatto che si appropriano dei grandi capitali clandestini, eliminandone i detentori?»

Diabolik sarebbe quindi un giustiziere?

«Nient’affatto. La definizione che più gli si avvicina è forse anarco-individualista, anche se le sue basi non sono ideologiche ma psicologiche: nato senza una precisa identità, cresciuto in un ambiente criminale con un’ambigua figura paterna, Diabolik è un elemento estraneo alla società. Non vi si potrebbe mai integrare. Ma, da esterno, è in grado di metterne in luce le contraddizioni meglio di chiunque altro».

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C’è però chi dice che ormai Diabolik abbia tradito se stesso, diventando troppo buono.

«“Buono” è una parola grossa. Il legame con Eva Kant ha smussato gli spigoli e ridimensionato il cinismo totalizzante dei primi tempi. Ma Diabolik è un pragmatico. Non uccide per piacere o per sadismo, semplicemente non si pone il problema quando deve eliminare in modo definitivo un ostacolo sul suo cammino. Se un ago narcotizzante  “usa e getta” può ottenere lo stesso risultato del lancio di un pugnale… tanto meglio. Così non rischia di sprecare un costoso e sofisticato coltello da lancio. Ciò non toglie che chi è destinato a fare una brutta fine non abbia scampo con lui. Al tempo stesso, le poche persone con cui Diabolik riesce a stabilire un legame di amicizia e di lealtà reciproche, sanno di poter contare su di lui. È un aspetto importante nei fumetti, che ho evidenziato a mia volta nel romanzo Diabolik – La lunga notte, raccontando il suo ritorno in una delle città orientali in cui ha avuto il suo apprendistato criminale».

Dunque, il Diabolik delle tue storie da che parte sta?

«Sono molto legato agli albi di fine anni Sessanta e primi anni Settanta, l’epoca in cui ho scoperto i fumetti delle sorelle Giussani. È quello il mio imprinting, non solo come lettore ma anche come futuro scrittore: quelle storie hanno influenzato soprattutto la serie con Mercy “Nightshade” Contreras, che sta uscendo in ebook in edizione cronologica  presso Algama Editore – lo stesso di Fenomenologia di Diabolik. Per questa ragione ho scelto di ambientare il mio ciclo di romanzi in quel particolare periodo dei fumetti, quando Diabolik è ancora decisamente spietato ed Eva sta cominciando ad affermare la propria parità con il partner. Non a caso a Eva Kant ho dedicato un romanzo in cui la si vede agire da sola, riuscendo alla fine… ma non ve lo racconto: se non l’avete ancora letto, sarà ripubblicato entro la fine dell’anno».

Tornando a Fenomenologia di Diabolik, si tratta di un testo “ufficiale”. In che senso?

«Nel senso che è stato approvato da Astorina, la storica casa editrice fondata dalle sorelle Giussani, che pubblica tuttora i fumetti di Diabolik. Non solo: è stato scritto con la consulenza della redazione, che anche nei romanzi garantisce sempre che il “mio” Diabolik non tradisca quello concepito dalle sorelle Giussani e ancora amatissimo, dopo cinquantaquattro anni, da milioni di lettori».

Cesarino Soprani per Stop
Fenomenologia di Diabolik (Algama Editore) è ora in vendita in ebook su BookRepublic, IBS, Amazon e tutte le principali piattaforme online.

 

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