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Come cancellare i debiti con Equitalia e con le banche

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Esiste una normativa poco pubblicizzata, entrata in vigore nel 2012, che consente al consumatore di “fallire”, riducendo drasticamente i propri debiti con Equitalia, banche e creditori. Fronte del Blog vi spiega come fare.

 equitalia spa

Utilizzare il “fallimento del consumatore” per cancellare i debiti con Equitalia, con le banche, e per ogni altro tipo di passività: questa la  nuova chance, chiamata “esdebitazione”, prevista dalla legge n. 3/2012.

NORMATIVA POCO NOTA

Ad oggi però purtroppo, in pochi  conoscono la possibilità di usufruire di questa novità, presentando, al tribunale, un “piano” di uscita dalla crisi  e, in questo modo, dopo l’approvazione, far cancellare i propri debiti.

Lo studio legale Defilippi & Associati, con sede a Milano, Parma e La Spezia, già da molti mesi insegue il progetto di portare a conoscenza di tutti gli italiani questa nuova via d’uscita offerta dalla cosiddetta Legge antisuicidio.

MINOLTA DIGITAL CAMERASpiega lo stesso avvocato Claudio Defilippi: “La legge 3/12 è una grandiosa novità. Rappresenta infatti la possibilità per i privati, gli artigiani, gli agricoltori, i commercianti e per tutti coloro  che non sono più in grado di far fronte ai propri debiti, sia nei confronti di Equitalia, sia nei confronti delle banche con i mutui e che si trovano pertanto in una situazione di effettiva  difficoltà economica”.

LA PROCEDURA

In altre parole, grazie alla legge del 2012, i piccoli imprenditori, professionisti, privati in genere  e tutti coloro che non rientrano nella soglia del fallimento (e, quindi, non possono fallire), possono accedere a procedure similari al concordato preventivo e al fallimento, a patto che si trovino in una situazione di sovraindebitamento, vale a dire in una situazione di squilibrio economico tra i pagamenti da effettuare e il patrimonio del debitore.

IL TRIBUNALE

Il tribunale, su istanza di un avvocato, nomina un esperto contabile il quale aiuta il cittadino in difficoltà ad “avere a che fare” con i propri creditori. Fatti tutti i conti, cioè valutate le passività e le attività del debitore, l’esperto del tribunale propone ai creditori un piano di rientro. Ovviamente a questi ultimi non verrà restituito tutto, ma solo quello che realisticamente il debitore può pagare, e sebbene riceveranno somme inferiori rispetto a quelle a cui, altrimenti, avrebbero diritto, potranno tuttavia contare su un pagamento certo da parte di un soggetto che, altrimenti, difficilmente riuscirebbe a coprire l’intera esposizione debitoria.

 

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