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La psicologa Graziella Mercanti: “Ecco cosa accade nella mente di chi segrega un’altra persona”

Dopo il caso clamoroso di Laura Carla Lodola di Pavia, arrivata a pesare quindici chili, molti si interrogano: com’è possibile portare una persona fino a quel punto?

 

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Laura Carla Lodola, pesava 15 kg quando l'hanno trovata. Viveva col compagno che dice di non essersi accorto di nulla
Laura Carla Lodola, pesava 15 kg quando l’hanno trovata. Viveva col compagno che dice di non essersi accorto di nulla

 

Graziella Mercanti, psicologa. Al di là del caso di Laura Carla Lodola, a Pavia, cosa spinge una persona a segregare la propria compagna?

«Segregare una persona significa sottoporla ad un totale controllo, privandola della sua libertà. In tali casi si tratta ovviamente di una patologia mentale di cui possono essere affetti sia gli uomini che le donne. Queste ultime in particolare, tendono a sviluppare atteggiamenti e comportamenti di controllo nei confronti dei figli, senza essere consapevoli dei potenziali gravi danni che possono arrecare alla loro personalità in crescita. Il bisogno di controllo è una condizione umana, comune, che compensa il sentimento di incertezza e di impotenza che spesso caratterizza le nostre emozioni e i nostri pensieri. Tutti tendiamo ad essere “controllanti”, tuttavia in alcuni casi il bisogno di controllo può essere eccessivo o addirittura pervasivo fino a raggiungere dimensioni gravemente patologiche. Nel caso in questione l’aspetto psicopatologico è preponderante. Potrebbe trattarsi di grave patologia psichiatrica accompagnata da abuso di sostanze psicotrope o alcol».

Nel caso di Pavia, il convivente, arrestato, ha dichiarato che era la donna a non voler vedere i medici. E che l’ha curata come meglio poteva: pesava 15 kg e aveva i capelli lunghi fin sotto i piedi, piena di piaghe da bdecubito. è possibile non accorgersi di un tracollo del genere?

«La spiegazione data dall’uomo è inconsistente e poco credibile. In una situazione di lucidità o semplice buon senso, il marito non avrebbe tollerato il malessere della donna e avrebbe compiuto ogni passo utile per sottoporla alle adeguate cure».

Ha mai avuto in cura una persona che abbia segregato la propria compagna?

«Un uomo di circa 40 anni, con un regolare impiego e mansioni di responsabilità, dopo una breve vacanza, rientrato a casa, confidò agli amici, in stato di ebbrezza, di aver segregato nella sua abitazione, una donna che aveva conosciuto durante le ferie estive. Inizialmente gli amici non gli credettero e imputarono la strana storia all’abuso di alcol che si era aggravato in seguito alla separazione coniugale. Dopo qualche giorno, dato che l’uomo, sempre in condizioni psichiche alterate dall’alcol, continuava a ripetere  di avere una donna sequestrata in casa, gli amici decisero di fare un sopralluogo presso l’abitazione per verificare la veridicità dell’orrendo racconto. Dovettero sfondare la porta perché al loro richiamo, poterono udire la flebile voce di una donna che chiedeva aiuto. Trovavano una ragazza malnutrita legata alla base del letto. Raccontò di aver conosciuto l’uomo al paese di origine dove aveva trascorso le vacanze e di averlo seguito in seguito ad una promessa di fidanzamento. Alle forze dell’ordine, l’uomo raccontò di essere stato travolto dalla paura di essere ancora lasciato e abbandonato come gli era capitato con la ex- moglie».

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Manuel Montero

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