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La Juve non è sostenibile (ah che tempi quelli di Moggi e Giraudo). E la Roma?

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Senza gli aumenti di capitale di Exor (la cassaforte degli Elkann e degli Agnelli), attualmente, nonostante il positivo brand Cristiano Ronaldo, questa Juve, da sola non è in grado di sostenersi.

E quello dello sviluppo sostenibile, beh è il modello da perseguire nel breve – medio periodo, secondo il presidentissimo Andrea Agnelli.

Insomma, per farla breve, il presidente auspica un sano ritorno ai tempi della reggenza griffata da suo padre il Dottor Umberto, allorquando i top manager (ah … che tempi quelli) Moggi & Giraudo (e lo Stadium che frutta 70milioni di euro è un progetto lanciato proprio da loro anni fa), senza l’ausilio esterno, di fatto autofinanziavano la Super Juventus di allora dei vari Lippi, Ancelotti e Capello.

Oggi per sopravvivere con le rispettive forze la Vecchia Signora deve vincere, possibilmente pure in Europa, mantenere ricavi, abbassare il monte stipendi e cedere calciatori.

Ergo dopo Cancelo, Spinazzola e Kean, i prossimi a fare le valige potrebbero essere Mandzukic, uno tra Demiral e Rugani, Emre Can, Danilo o De Sciglio e uno tra Bernardeschi e Douglas Costa.

Ah… il negativo stagionale ammonta a circa 40milioni di euro.

Che sta invece succedendo nella Roma (società in vendita da anni) nel pallone giallorossa? Il presidente Pallotta, condizionale d’obbligo potrebbe avere in Dan Friedkin, uno dei più ricchi uomini al mondo, un nuovo socio.

Stefano Mauri

 

 

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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