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Addio a Niki Lauda, la leggenda della Formula 1 che ispirò perfino i cartoni giapponesi

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Il mondo della Formula 1 piange Niki Lauda, tre volte campione del mondo. L’ex campione di automobilismo sopravvissuto ad un terribile incidente quando correva, otto mesi fa aveva subito un trapianto di polmone. Una serie di cartoni animati giapponesi ispirata a lui degli anni ’70 lo rese un eroe del volante anche per chi non l’aveva visto correre

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Niki Lauda, una delle leggende più amate della Formula 1, tre volte campione del mondo, è morto all’età di 70 anni. Lo ha annunciato un comunicato della famiglia.

MODELLO PER TUTTI NOI- “Con profonda tristezza – recita la nota – annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente con la sua famiglia accanto lunedì. I suoi risultati unici come atleta e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili, come il suo instancabile entusiasmo per l’azione, la sua schiettezza e il suo coraggio. Un modello e un punto di riferimento per tutti noi, era un marito amorevole e premuroso, un padre e nonno lontano dal pubblico, e ci mancherà”.

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LA CARRIERA- Viennese, classe 1949, è stato considerato tra i migliori piloti della storia, inserito nel 1993 nell’International Motorsport Hall of Fame. Disputò 171 Gran Premi, vincendone 25 e conquistando 24 pole position e un identico numero di giri veloci. Nel 1975 e nel 1977 vinse il mondiale con la Ferrari, titolo che avrebbe conquistato ancora nel 1984 con la McLaren.

L’INCIDENTE- Tra i due primi titoli, fu vittima del terribile incidente di Nurburgring, in cui la sua macchina fu totalmente avvolta dalle fiamme. Si salvò miracolosamente, restando sfigurato. Ma incredibilmente, 42 giorni più tardi tornò in pista a Monza. Ricordò: “Enzo Ferrari già preso un altro, Reutemann, argentino. Così, tre macchine a Monza: Ragazzoni, Reutemann, Lauda. Vado ufficio commendatore: questo non è nel contratto. Nel contratto due macchine. Lui arrabbiato: come potevo sapere che saresti guarito così in fretta? Dico: sì, ma contratto dice due macchine. Lui urla. Io ripeto: tre Ferrari è contro contratto”.

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LA VITA PRIVATA- Sposatosi due volte, ha avuto cinque figli. Terminata la carriera al volante, ha fondato e diretto due compagnie aeree, la Lauda Air e la Niki. È stato poi dirigente per due anni alla Jaguar e dal 2012 era presidente non esecutivo della Mercedes AMG F1. Ma negli ultimi tempi aveva avuto problemi di salute. La seconda moglie, Birgit Wetzinger, da cui ha avuto due figli, gli aveva donato un rene nel 2005. Un altro lo aveva ricevuto dal fratello Florian nel 1997. Otto mesi fa aveva subito il trapianto di un polmone. Poi i reni avevano ricominciato a dargli guai e lo avevano ricoverato in una clinica svizzera. E non si è più ripreso.

 

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IL FILM E IL MITO- Di certo ha cambiato la percezione della Formula 1, rivoluzionando il concetto di pilota. Si battè sempre per la sicurezza in pista. La sua rivalità sul circuito (ma non nella vita) con James Hunt è stata consacrata nel film Rush, di Ron Howard. Come Ayrton Senna e Michael Schumacher è diventato un’icona di questo sport, ispirando canzoni, libri e perfino il personaggio di un celeberrimo cartone animato giapponese che imperversò anche in Italia tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, “Grand Prix e il campionissimo”: il leggendario pilota Niki Lanz era un omaggio al pilota capace di sfuggire all’inferno.

Tutto sulle condizioni di salute di Michael Schumacher – SPECIALE

Da Oggi.it, guarda il servizio speciale con foto e video – QUI

LA SERIE GRAND PRIX IL CAMPIONISSIMO E IL PERSONAGGIO DI NIKI LANZ ISPIRATO A NIKI LAUDA:

 

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