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Signor Paratici mi consenta: alla Juve servivano un difensore e un centrocampista

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Che succede alla Juventus orfana (troppo?) dell’ex amministratore delegato Beppe Marotta approdato nel frattempo, ed è già in difficoltà, all’Inter griffata Suning?

Sì perché Benatia, forte difensore marocchino trasferitosi in Qatar, ecco forse avrebbe potuto e dovuto giocare di più lo scorso novembre: per lui, per far rifiatare Bonucci e per vedere l’effetto che fa.

E chissà, sentendosi più coinvolto, magari l’ex difensore di Udinese, Roma e Bayern Monaco oggi sarebbe, stante i tanti infortuni, titolare nella Juventus di mister Allegri. Allora sì, senza la cessione di Benatia, Caceres (rincalzo denso) poteva arrivare per far rifiatare, a necessità, a turnazione, un reparto attualmente sotto stress. Che Rugani è molle, Barzagli avanti con l’età, Chiellini e Bonucci non più giovanissimi.

E la Champions League la vinci se e quando stanno tutti bene. O quasi. No?

Arrivata comunque, la partenza di Benatia andava corretta con l’avvento di un difensore tosto (Izzo, Bruno Alves, Garay) da aggiungere all’arrivo del poc’anzi menzionato Caceres e di un centrocampista, sempre per far numero.

No non c’era bisogno di svenarsi, ma tre elementi da serie A, oppure il solitoCaceres più Mandragora (jolly di proprietà della Juve che sa giostrarsi tra difesa e centrocampo) sì…  dovevano arrivare. Che ne dite?

Ah l’infortunato Douglas Costa (fantasista bello solo a vedersi, insomma bello ma poco utile), domenica scorsa è andato ugualmente alla festa del collega illustre Neymar a Parigi. E tornando, fortunatamente senza farsi male, con la sua vettura si è schiantato in autostrada. A questo tasto antipatico, se non dolente bisogna aggiungere i musi lunghi di Dybala, bel giocatore utilizzato però un pochino fuori luogo e triste.

Che cosa sta succedendo alla Vecchia Signora lievemente ingrigita?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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