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Inghilterra, Uruguay, Croazia il bello del Mondiale. Sampaoli? Il … brutto

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Allora detto che magari delle rappresentative poi citate nessuna arriverà sino alla fine, ecco sin qui, pur molto diverse tra loro… Inghilterra, Uruguay e Croazia sono le nazionali che hanno fatto intravedere qualcosina di particolare.

L’Inghilterra tosta, quadrata, rock e tenace ha in Kean (chissà come si sta mangiando le mani Spinelli, vecchia volpe calcistica che anni fa voleva portarlo al suo Livorno il talento inglese, ndr) l’implacabile terminale offensivo in grado di scardinare qualsiasi difesa.

La Croazia? Compagine pazza, dinamica, frizzante, inebriante, sudamericana nonostante il Dna europeissimo, intrigante … insomma siamo sempre qui, vale a dire alle solite: i croati possono tutto, come non possono nulla contemporaneamente. Il destino è nelle loro mani; e se sono in giornata non resta nulla per nessuno. Scommettiamo?

L’Uruguay del selezionatore, autentico monumento nazionale Tabarez è un team tanto scorbutico quanto problematico (magari leggermente bruttino a vedersi, ma efficacie) per gli avversari chiamati a fronteggiarlo.

L’uruguaiano Bentancur, giovane centrocampista juventino (e se Pjanic andasse al Barcellona per essere sostituito proprio da questo talentuoso factotum di centrocampo e dall’arrivo del laziale MilinkovicSavic?), il genoano (è da top club) Laxalt, il difensore Godin e la punta Suarez stanno girando a mille. E ora sfideranno il Portogallo i tostissimi uruguagi.

Il selezionatore tecnico dell’Argentina Sampaoli (Icardi a casa e Mascherano sempre titolare gridano vendetta) per chiudere, ammutinato dallo spogliatoio, beh sta facendo rimpiangere il peggior Ventura. No?

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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