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Ma davvero l’Italia del Pallone può ripartire con Di Biagio Ct e senza il Balo?

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Quindi aspettando tempi migliori e un vero commissario tecnico di nome (Roberto Mancini è in pole position per il delicato ruolo, ma occhio alle quotazioni di Carletto Ancelotti e, dell’outsider esperto Ranieri, ndr), la nazionale azzurra riparte dunque dal selezionatore – traghettatore Gigi Di Biagio (uomo forte della Federcalcio) promosso dall’Under 21. Ma era davvero il caso di riprendere, un discorso così importante, da un tecnico di poca esperienza, comunque a tempo e, senza il giusto carisma? Mah!

E poi perché Buffon è tra i convocati e l’attaccante Balotelli: per la cronaca il miglior centravanti italiano, no?

Insomma, i primi passi dell’Italia post Sventura, fu Ventura (ah che errore affidare a lui la panca italica) non sembrano dei migliori. Questo con la speranza che i fatti poi ci smentiscano.

Detto tuttavia fuori dai denti, beh suona stonato, ribadendo il concetto, che il percorso dell’Italia fuori dal Mondiale di Russia parta dal buon e onesto Di Biagio (sta forse pensando lecitamente troppo a lui?), quando invece poteva e doveva partire da un top trainer del calibro di Mancini, Claudio Ranieri o Ancelotti. Che ve ne pare?

Capitolo Gigi Buffon? Per carisma, attaccamento alla carriera, voglia, passione e pathos il portierone (fino a giugno?) della Juve non si discute, ma dato che un ciclo deve ripartire non sarebbe stato meglio partire subito dando fiducia a uno tra i vari e bravi Donnarumma, Sirigu, Perin o Meret? Insomma, se rivoluzione doveva essere, mah … occorreva maggior coraggio.

Stefano Mauri

 

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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