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La Champions League ordinaria, ma speciale della Roma e della Juve. Ma … il Napoli?

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Quindi la Roma alla faccia di tutti e dei pronostici ha sbancato, vincendolo alla grande, il suo girone di Champions. Bene pure la Juventus, che arrivare dietro a questo Barcellona e, comunque passare agli Ottavi, sì non è male! No?

Ecco, ma se i bianconeri, passando il turno hanno solo fatto, bene per carità, il loro dovere, lo sforzo minimo, beh per i giallorossi romani allenati da Eusebio Di Francesco (non va sottovalutato: trattasi di un grande professionista) si tratta di un’impresa, quella compiuta, ai danni nientepopodimeno che … l’Atletico Madrid di Simeone. Squadra e tecnico questi ultimi un pochino in recessione. Non vi pare?

Applausi quindi alla Roma, compagine frizzante, camaleontica (nonostante le apparenze), densa, interessante, arrapante, arrembante, e … da non sottovalutare. Capito?

Nota a margine: mister Massimiliano Allegri, responsabile sportivo della Vecchia Signora bianconera e, insieme alla versione nerazzurra 4.0 di Luciano Spalletti uno dei migliori comunicatori del pallone, quando dice che in Coppa e in Europa gli juventini (tifosi e calciatori) devono essere più propositivi, beh tutti i torti non ha.

Pensare cupo, ricordare le troppe finali perse, entrare in campo preoccupati, timidi, bloccati dalla paura… non serve a nessuno, anzi aiuta soltanto a … non vincere la Coppa con le Orecchie.

Il Napoli? Maurizio Sarri non può far giocare sempre i soliti noti e fare il solito giuoco. E le sue tute, alla lunga… mah.

Stefano Mauri 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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