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Cavani e Mister Gagà Neymar separati in casa, che bravo il nordcoreano Han

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Allora qualcuno sostiene che in Francia al Psg ecco per vincere qualcosa di veramente importante non basti il solo Neymar, fantastico mister Gagà nel senso che il forte attaccante brasiliano è (pure) il buon testimonial dell’omonimo brand fashion dell’arte orologiaia italica: autentico vanto, o meglio frizzante Eccellenza italica da esportazione quest’azienda, nella fattispecie Gagà Milano, creata dal vulcanico imprenditore cremasco Ruben Tomella (nella foto in pagina è ritratto in compagnia di Neymar, ndr). E questo potrebbe essere vero, ma nessuno dimentichi che, senza l’ex Barcellona, ultimamente il Psg fatica assai a … incidere.

Ciò detto, secondo quanto riportato dal giornale spagnolo ElPais, l’avvento di Neymar coi suoi comportamenti da divo, beh, drasticamente avrebbe provocato tensioni all’interno dello spogliatoio francese.

Da una parte pochi fedelissimi del ricco fantasista brasilerocon Dani Alves e in parte Silva a guidarli, dall’altra il resto dello squadrone coi dissidenti Lucas e Marquinhos a far da capo popolo. In mezzo, udite … udite il solo Cavani che, isolato da tutto e tutti sarebbe al limite della sopportazione e, clamorosamente potrebbe valutare l’opportunità di fare le valigie.

Cambiamo discorso, pur restando nell’ambito di calciatori stranieri, che il centravanti del Perugia (serie B italica) nordcoreano Han Kwang-Song, diciannovenne di belle speranze, tra una rete spettacolare e un’azione decisiva sta portando in alto i grifoni umbri. Chapeau a lui.

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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