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Salutiamo Mario Musoni, un grande della cucina

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Un saluto al grandissimo cuoco Mario Musoni del Pino di Montescano (PV), di cui ho appreso da poco la scomparsa da un articolo del grande giornalista Claudio Rinaldi (lo trovate qui: http://www.gazzettadiparma.it/news/cultura/402564/musoni-il-re-dei-risotti-amato-da-brera.html). Al quale devo fare una precisazione: è vero che Musoni bandiva il soffritto dal risotto, ma lo sostituiva con una tostatura del riso in assenza grassi, possibile se si ha una padella impeccabile per antiaderenza.
Il tutto nel quadro di una necessaria rivisitazione della cucina delle regioni padane (nel caso di Musoni, di quella lombarda), che in una situazione sociale in cui durante la settimana non si mangia solo polenta e dopo le feste non si bruciano 9.000 calorie al giorno nei lavori agricoli, sono come una attenta, sistematica serie di pugni al fegato. Musoni rivisitava, alleggeriva, preservava il sapore ma non i problemi digestivi.
Memorabile il suo risotto con i fagioli, dai quali toglieva la buccia (uno per uno…). Come tocco finale faceva andare sul fuoco un po’ di pancetta, buttava via il grasso e lasciava solo i pezzettini croccanti di carne.
Tu lo mangiavi e pensavi che poteva andarti peggio. Anzi, che nella vita in fatto di mangiare poteva quasi solo andarti peggio.

Ti sia lieve la terra, Mario Musoni, come lieve era quel tuo risotto per noi ancora vivi. E a Patricia, nata in Inghilterra ma divenuta padana senza problemi, e ai suoi due figli che portano il cognome Musoni, una abbraccio.

Paolo Brera

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Paolo Brera

Paolo Brera è nato nel secolo scorso, non nella seconda metà che sono buoni anche i ragazzini, ma nell’accidentata prima metà, quella con le guerre e Charlie Chaplin. Poi si è in qualche modo trascinato fino al terzo millennio. Lo sforzo non gli è stato fatale, ma quasi, e comunque potete sempre aspettare seduti sulla riva del fiume. Nella sua vita ha fatto molti mestieri, che a leggerne l’elenco ci si raccapezza poco perfino lui: assistente universitario di quattro discipline diverse (storia economica, diritto privato comparato, eocnomia politica e marketing), vice export manager di un’importante società petrolifera, consulente aziendale, giornalista, editore, affittacamere e scrittore. Ha pubblicato una settantina di articoli scientifici o culturali, tradotti in sei lingue europee, due saggi (Denaro ed Emergenza Fame, quest’ultimo pubblicato insieme a Famiglia Cristiana), due romanzi e una trentina di racconti di fantascienza, sei romanzi e una decina di racconti gialli, più un fritto misto di altri racconti difficili da definire. Negli ultimi anni si è scoperto la voglia di tradurre grandi autori, per il piacere di fare da tramite fra loro e il pubblico italiano. Questo ha voluto dire mettere le mani in molte lingue (tutte indoeuropee, peraltro). Il conto finora è arrivato a quindici. Non è che le parli tutte, ma oggi c’è il Web che per chi lo sa usare è anche un colossale dizionario pratico. L’essenziale è rendere attuali questi scrittori e i loro racconti, sfuggire all’aura di erudizione letteraria che infesta l’accademia italiana, e produrre qualcosa che sia divertente da leggere. Algama sta ripubblicando le sue opere in ebook, a partire dalla serie dei romanzi con protagonista il colonnello De Valera.

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