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La Grande Bellezza della Juventus? Vincere col minimo sforzo e … correndo

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Innanzitutto applausi per Gigi e … soprattutto: “Cameriere, champagne per Buffon”, portiere evergreen che l’altra serata, seratona di e da Champions per la cronaca, in quel di Lione, per l’ennesima volta ha mostrato di essere un grandissimo.

Questo, dopo due recentissimi errorini, inusuali per lui, fisiologici (?) e, particolare non indifferente, dopo che qualcuno aveva messo in giro le voci che la promessa rossonera Donnaruma, tanto in nazionale, quanto alla Juve, ecco potesse essere già pronto per sostituire il Gigione internazionalpopolare.

Sempre restando in tema europeo, in quella che una volta era la Coppa Campioni, habitat tradizionalmente poco gradito alla Vecchia Signora piemontese e Regina calcistica d’Italia, ripensando alla trasferta in Francia, insieme al fatto che nella prossima parentesi del calciomercato invernale si è materializzata l’urgenza che potrebbe essere il caso di sistemare il centrocampo, reparto ahimè che soffre maledettamente la cessione, pur sacrosanta per carità, di Pogba, un’altra cosetta ha bussato alla porta.

Qual è l’altro pensierino emerso nell’ultima partita fuori dai patri confini degli Allegri (voto 8 per l’intuizione Cuadrado, 5 per aver inserito tardi Sturaro, ndr) Boys?

Mah probabilmente che l’essenziale Grande Bellezza bianconera, un pochino come è accaduto, accade e accadrà all’Atletico Madrid, soci è quella praticità minimalista di raccogliere il massimo girando al minimo, comunque correndo. Sì non sarà mai di una sensualbellezza avvolgente questa Juventus, ma vincere non è mai una cosa brutta. No?

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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