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Synchronicity di Jacob Gentry: incontrarsi dopo o prima.

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synchronicity-movie-publicity-still-photo-1I viaggi nel tempo mi appassionano da sempre, tanto che le storie fantascientifiche che ho scritto si basano quasi tutte su questo tema.
Se il viaggio si svolge nell’arco di vita del viaggiatore, emerge un paradosso affascinante, ed inquietante: nella stessa epoca potrebbero agire due persone che però sono la stessa.
Inevitabile che una situazione così spettacolare dal punto vista visivo, e narrativo, ispirasse il cinema di fantascienza.
Questo tipo di storie portano con sé un problema: la coerenza, visto che tendono a trasformarsi in un arduo rompicapo “filosofico”. La via d’uscita è ancorarsi a uno dei due possibili approcci della fisica teorica rispetto ai viaggi temporali: il possibilista e il negazionista.
Il primo ammette la libera circolazione nel tempo, ammesso di riuscire ad inventare una tecnologia adatta. Il problema che il “crononauta” potrebbe alterare il corso di eventi “già” avvenuti, con effetti distorsivi incontrollabili ( e ci piace ricordare un microracconto di Frederic Brown, in cui giocando troppo disinvoltamente coi paradossi temporali si finisce per far sparire lo stesso universo!) viene risolto con la celeberrima teoria degli universi paralleli: le azioni del “crononauta” incompatibili col suo futuro genererebbero una versione alternativa, diversa da quella originaria, dello “spazio tempo”. Niente interferenza, dunque, bensì un crocevia.
L’approccio “negazionista” è basato sul c.d. “principio di autoconsistenza” di Dmitryevich Novicov, molto più semplice, per fortuna, del nome del suo ideatore: il tempo è un anello chiuso, in cui gli eventi passati sono determinati anche da quelli futuri, cosicché un eventuale viaggio indietro nel tempo sarebbe in realtà già avvenuto, contribuendo a far sì che il presente sia quello che è.
Insomma si potrebbe viaggiare nel tempo solo a patto d’essere arrivare prima di partire.
L’approccio possibilista viene utilizzato con ammirevole rigore nel ciclo di “Ritorno al Futuro” di Robert Zemekis: il protagonista di tutti e tre i film della serie, Marty MacFly, compie scorribande nel tempo interagendo pericolosamente con se stesso, e se modifica il passato si origina un futuro alternativo.
Per quanto riguarda l’approccio “negazionista”, ci sono molti esempi cinematografici (il ciclo di “Terminator”, “Donnie Darko” e, da ultimo, “Interstellar”) ma la sua applicazione più convincente si ha nel meno conosciuto, ma da consigliare, “Timecrimes”, in cui nel giro di poche ore un “crononauta” entra ed esce più volte dalla linea del tempo raccordando tutte le incongruenze che si verificano.
Synchronicy, come dice il titolo, è incentrato sulla doppia presenza di un personaggio nello stesso momento.
Il film ha ritmo, effetti visivi apprezzabili, una buona ambientazione futuribile e bravi interpreti.
L’unico difetto, che tuttavia non compromette il giudizio positivo, è che fa confusione, magari di proposito, ma certo in modo non troppo persuasivo, tra approccio possibilista e negazionista.
Così alla fine allo spettatore fantascientificamente avveduto i conti non tornano, anche se l’idea di intrecciare una storia d’amore al viaggio temporale piace. E quando c’è di mezzo l’amore, beh, si sa che la logica s’inchina.

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Rino Casazza

Rino Casazza è nato a Sarzana, in provincia di La Spezia, nel 1958. Dopo la laurea in Giurisprudenza a Pisa, si è trasferito in Lombardia. Attualmente risiede a Bergamo e lavora al Teatro alla Scala Di Milano. Ha pubblicato un numero imprecisabile di racconti e 15 romanzi che svariano in tutti i filoni della narrativa di genere, tra cui diversi apocrifi in cui rivivono come protagonisti, in coppia, alcuni dei grandi detective della letteratura poliziesca. Il più recente è "Sherlock Holmes tra ladri e reverendi", uscito in edicola nella collana “I gialli di Crimen” e in ebook per Algama. In collaborazione con Daniele Cambiaso, ha pubblicato Nora una donna, Eclissi edizioni, 2015, La logica del burattinaio, Edizioni della Goccia, 2016, L’angelo di Caporetto, 2017, uscito in allegato al Giornale nella collana "Romanzi storici", e il libro per ragazzi Lara e il diario nascosto, Fratelli Frilli, 2018. Nel settembre 2021, è uscito "Apparizioni pericolose", edizioni Golem. In collaborazione con Fiorella Borin ha pubblicato tre racconti tra il noir e il giallo: Onore al Dio Sobek, Algama 2020, Il cuore della dark lady, 2020, e lo Smembratore dell'Adda, 2021, entrambi per Delos Digital Ne Il serial killer sbagliato, Algama, 2020 ha riproposto, con una soluzione alternativa a quella storica, il caso del "Mostro di Sarzana, mentre nel fantathriller Al tempo del Mostro, Algama 2020, ha raccontato quello del "Mostro di Firenze". A novembre 2020, è uscito, per Algama, il thriller Quelle notti sadiche.

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