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Cosa dicono le prime partite dell’Europeo? Regnano equilibrio e colpi d’autore

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Alzi la mano chi conosceva, almeno fino a venerdì scorso, Dimitri Payet, attaccante o ala francese del West Ham che, con un colpo di genio del suo sinistro (e non è il suo piede) ha regalato la vittoria alla Francia contro la Romania al termine di un match equilibrato. Sì perché in questa prima fase del massimo torneo calcistico continentale per nazioni, ecco regna l’equilibrio e chi può permettersi colpi di fantasia, nella fattispecie come quello di Payet (diventerà uomo mercato?), beh può ritenersi fortunato.

Equilibrismi quindi sin qui in terra francese, e, stante il livello non eccelso, con nazionali svagate, che non sono squadre (e i calciatori troppo svogliati o distratti da faccende extracalcistiche tipo il portiere spagnolo De Gea) e con la grammatica che prevale sulla poesia, tutto è possibile. Ergo vuoi vedere che l’Italia del Sergente di Ferro Antonio Conte potrà ancora e nonostante tutto dire la sua?

Lo scopriremo vivendo lunedì sera, ma attenzione al Belgio: i diavoli rossi hanno voglia di stupire, ma gli affamati azzurri, se scenderanno i loro occhi da tigre possono fare qualsiasi impresa. Tornando alla Francia, al debutto dell’altra sera ha delsuo, il corteggiatissimo centrocampista juventino Pogba. Ci si aspetta molto da lui, ma il telentuoso francesino, reduce da un’annata vittoriosa ma non eccezionale, forse distratto dalle voci di mercato e dal suo procuratore pesante Mino Raiola (gli intermediari governano il football) per adesso ha deluso. Meglio Payet di lui. Per il momento.

Stefano Mauri

 

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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