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Antonio Conte ci consenta: Pavoletti sarebbe servito, l’Italia non sarà mai la Juve

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Premessa doverosa: il tasso tecnico di quest’Italia prossima agli Europei non è sicuramente eccelso. Ciò detto, proprio per questo, ecco il commissario tecnico Antonio Conte, per la cronaca un Ct a metà con la testa già a Londra, sponda Chelsea, in fase di convocazione, certamente avrebbe dovuto osare di più ed essere decisamente più fantasioso. Per intenderci, l’attaccante genoano Leonardo Pavoletti, pur con tutto il rispetto non essendo la reincarnazione di Marco Van Basten, probabilmente alla causa azzurra sarebbe servito, così come un certo Francesco Totti, magari inserito a una manciata di minuti dalla fine in determinate partite chiuse, presumibilmente avrebbe fatto al caso di Conte. Ma i due non ci sono, sua immensità Conte (tecnico bravo, motivato e preparato, intendiamoci) quindi bisogna andare oltre sperando che il modello Juventus giovi alla nazionale, soprattutto confidando nella resistenza agli infortuni dei tre tenori difensivi Barzagli, Bonucci e Chiellini, interpreti chiavi questi del 3-5-2 contiano di chiara ispirazione bianconera juventina. Già ma è questo il modulo adatto per giocare in Europa? La Champions dice di no, il resto lo scopriremo vivendo, ma le incognite restano poiché per fare bene questo modulo, considerando la stanchezza fisiologica del terzetto, per la cronaca non più giovincello, beh forse servirebbero pure i centrocampisti e gli esterni della Vecchia Signora. No?

Insomma per l’ennesima volta, dal 2006 (anno fantastico culminato con la vittoria dei Lippi Boys al Mondiale in Germania, ndr) a oggi, l’Italia si presenta a una kermesse ufficiale nei panni dell’outsider. Riusciranno i ragazzi di Conte a invertire la rotta?

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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