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Invece di pensare al suo futuro fuori dal garage, il Ct Antonio Conte pensi all’Italia

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CALCIO: AMICHEVOLE HERTHA ERLINO - JUVENTUS

 

Antonio Conte, commissario tecnico della nazionale azzurra, ai vertici federali e pubblicamente ha già detto che, terminata l’avventura con l’Italia ai prossimi Europei uscirà dal garage, lascerà la panchina della massima rappresentativa calcistica italica e spiccherà il volo.

Già, ma come sono messi gli azzurrini in prospettiva del torneo continentale? Allora detto che probabilmente, eccezion fatta per Germania e Francia (favoritissime), nessuna squadra pare, allo stato attuale ovviamente, splendere, ecco i Conti Boys non è che promettano faville. O no? Specificato questo, senza dubbio Antonio Conte, professionista serio e capace, nonché pupillo dell’immenso Arrigo Sacchi ha le carte in regola per guidare positivamente capitan Buffon (ma è davvero giusto puntare sempre tutto su di lui?) e soci (gruppo ordinario e normale, senza assi squillanti) nell’avventura europea, ma non è abilitato a fare miracoli.

Quale potrebbe essere la rosa ideale di quest’Italia poco appariscente griffata Conte? Per carità nessuno ha la presunzione di insegnare un qualcosa al commissario tecnico, ma forse varare un 4-3-3 minimalista schierando i seguenti elementi: Buffon, Darmian, Masina, Verratti, Barzagli, Bonucci, Parolo, Marchisio, Candreva, Zaza e Bernardeschi, con Insigne, Berardi, Chiellini, Florenzi, Destro e Bonaventura nei ruoli di … “primi rincalzi”, ecco apporterebbe benefici alla causa. Che ne pensate?

Stefano Mauri

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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