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Lettera dell’ ex bulla ad una bimba che ha tentato il suicidio: “Nella vita pagano sempre i più fragili”

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Destinataria della lettera dell’ex bulla una dodicenne che si era gettata dalla finestra di casa a Pordenone e salva per miracolo. Ai soccorritori aveva detto: “A scuola me lo dicevano: perché non ti uccidi?”

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L’ex bulla di Varallo Sesia, che nel 2014  picchiò una compagna di classe disabile all’Istituto Alberghiero di Varallo Sesia, Vercelli, scrive una commovente lettera alla dodicenne che ha tentato il suicidio perché, pare, vittima di bullismo.

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IL CASO- La bimba si è lanciata qualche giorno fa dalla finestra di casa lasciando poche righe di commiato: “Quando leggerete queste righe io sarò morta. Per alcuni di voi sarà certo una notizia bellissima”. Salvata da una tapparella aperta al piano di sotto, che ne ha attutito la caduta, la piccola è stata subito soccorsa dalla madre: ha diverse fratture, ma il peggio è stato escluso.

INDAGINI- Agli operatori del 118 ha sussurrato: “A scuola me lo dicevano: perché non ti uccidi? Ucciditi”. E la Procura dei minori di Trieste sta cercando di capire quanto di bullismo ci sia nella vicenda: a scuola, infatti, la preside ha fatto sapere che nessuno aveva percepito segnali di allarme.

LA LETTERA- Il caso ha fatto comunque grande scalpore: “La tua storia è arrivata a commuovere tutti, perfino me… Mi dispiace sapere che tu abbia pensato di dover fare quel gesto di disperazione”. A scrivere alla dodicenne un’accorata lettera non è però una persona qualsiasi, ma la sedicenne che nel 2014 indignò l’Italia, attonita davanti al filmato della sua aggressione ai danni di una compagna disabile. La giovane chiese poi perdono, cambiò scuola ed è tuttora in attesa delle decisioni dei giudici.

PAGANO SEMPRE LE PERSONE FRAGILI- Nella lettera alla bimba, che non ha mai conosciuto, la giovane ha voluto infondere coraggio: “nella vita tutti sbagliamo, ma l’importante è rialzarsi sempre… Nella vita i più fragili pagano sempre le conseguenze. Ma quello che mi sento di dirti dal cuore è di non mollare mai…”.

Edoardo Montolli per Oggi.it

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Edoardo Montolli

Edoardo Montolli, giornalista, è autore di diversi libri inchiesta molto discussi. Due li ha dedicati alla strage di Erba: Il grande abbaglio e L’enigma di Erba. Ne Il caso Genchi (Aliberti, 2009), tuttora spesso al centro delle cronache, ha raccontato diversi retroscena su casi politici e giudiziari degli ultimi vent'anni. Dal 1991 ha lavorato con decine di testate giornalistiche. Alla fine degli anni ’90 si occupa di realtà borderline per il mensile Maxim, di cui diviene inviato fino a quando Andrea Monti lo chiama come consulente per la cronaca nera a News Settimanale. Dalla fine del 2006 alla primavera 2012 dirige la collana di libri inchiesta Yahoopolis dell’editore Aliberti, portandolo alla ribalta nazionale con diversi titoli che scalano le classifiche, da I misteri dell’agenda rossa, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti a Michael Jackson- troppo per una vita sola di Paolo Giovanazzi, o che vincono prestigiosi premi, come il Rosario Livatino per O mia bella madu’ndrina di Felice Manti e Antonino Monteleone. Ha pubblicato tre thriller, considerati tra i più neri dalla critica; Il Boia (Hobby & Work 2005/ Giallo Mondadori 2008), La ferocia del coniglio (Hobby & Work, 2007) e L’illusionista (Aliberti, 2010). Il suo ultimo libro è I diari di Falcone (Chiarelettere, 2018)

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