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Enrico Luceri presenta il suo nuovo giallo: Lacrime di donne tradite

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luceri lacrime di donne tradite

Enrico Luceri, romano, è una delle firme più prestigiose del giallo italiano, già vincitore nel 2008 del Premio Alberto Tedeschi – il riconoscimento annuale al miglior romanzo poliziesco inedito selezionato dal Giallo Mondadori – con Il mio volto è uno specchio, poi autore di vari romanzi come Le strade di sera (Hobby & Work), Buio come una cantina chiusa (Giallo Mondadori), Le colpe dei figli (Giallo Mondadori) e in ebook da Delos Digital Fata Morgana, a quattro mani con Andrea Franco. Ne Le colpe dei figli presentava il personaggio del commissario napoletano Antonio Buonocore, affiancato dall’ispettore capo dell’UACV Angela “Lina” Garzya (apparsa anche nel racconto Donne al buio, nell’antologia Delitti in giallo, lo speciale del Giallo Mondadori dell’estate 2015). Li ritroviamo ore in una novelette dal titolo Lacrime di donne tradite, pubblicata in ebook dall’8 dicembre 2015 nella collana Delos Crime. Come tradizione, l’autore ha scelto per la prima presentazione nazionale del suo nuovo mystery le serate letterarie del mercoledì dell’Admiral Hotel di Milano: l’appuntamento è mercoledì 9 dicembre alle 21.30 nella sala dell’Admiral, in via Domodossola 16 (ingresso libero), dove sarà affiancato da me e da Stefano Di Marino, colleghi di lunga data. Abbiamo colto l’occasione per fare a Luceri alcune domande sul suo modo di affrontare la detective story.

Qual è il segreto per scrivere gialli in stile classico – alla Agatha Christie per citare un’autrice nominata dai tuoi stessi personaggi – nel XXI secolo?

Credo che il genere narrativo che in Italia chiamiamo “giallo”, come ogni altra attività umana, sia destinato a cambiare nel tempo, perché riflette le diverse esigenze dei lettori, soprattutto, e perché in qualche modo deve tener conto e adattarsi nei moventi, nei personaggi e negli ambienti alle nuove condizioni storiche e sociali.
Quindi il giallo deve cambiare, ma evolvendosi, cioè seguendo quel preciso cammino in cui ogni stato ha ancora qualcosa del precedente e già qualcosa del successivo. Ecco perché i romanzi degli autori classici del giallo come la Christie, possono essere tuttora fonte d’ispirazione e di citazioni, se esaminati, analizzati in controluce, privati dalle incrostazioni inevitabili del tempo trascorso.
Rimossa la patina, si può vedere con chiarezza come gli espediente narrativi tipici del genere, gli archetipi, se vogliamo anche l’abilità manipolatrice sia ancora oggi valida. Basta sostituire pastori anglicani, nobildonne decadute, militari in pensione dell’esercito coloniale, e così via, con personaggi più moderni, e ambienti demodé con quelli attuali, per accorgersi che la sostanza, la trama di fondo, è ancora valida.
Come un grande vino invecchiato con la cura opportuna, che una volta stappato rivela le sue qualità. È quello che spero di dimostrare con le mie storie.

E qui si notano la tua preparazione professionale di ingegnere e il tuo interesse per l’enologia. Come riesci però a conciliare la tua formazione da detective story classica con la tua passione per il thrilling italiano alla Dario Argento degli anni fine ’60-primi ’70? O forse i due filoni non sono poi così distanti come si potrebbe pensare?

Non lo sono affatto, al di là delle apparenze.
I due maestri riconosciuti che nella seconda metà degli anni ’60 del secolo scorso hanno rinnovato con poderosa energia le caratteristiche del genere, senza snaturarle, si chiamano Giorgio Scerbanenco nella narrativa letteraria e Dario Argento in quella cinematografica.
Spero che anche i critici più accesi e convinti delle loro ragioni ammettano che le strutture di almeno due romanzi di Scerbanenco della quadrilogia di Duca Lamberti (I ragazzi del massacro e I milanesi ammazzano al sabato) siano quelle di un giallo classico ineccepibile, dall’evoluzione della storia, agli intrecci di rapporti fra i personaggi fino all’inevitabile denouement. L’esordio di Duca Lamberti è stato come l’esplosione di una supernova in un cielo buio, certo. Ce ne sarebbe abbastanza per considerare Scerbanenco un rivoluzionario del genere, mentre la sua è stata l’abile e geniale intuizione di innestare tematiche tuttora attualissime su strutture consolidate.

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Dario Argento modernizza e attualizza la struttura del giallo classico adeguandola ai tempi, mutuando strutture narrative che immerge in un’atmosfera colma di suspense, grazie all’innovativo ruolo attribuito alla fotografia, al montaggio, alla colonna sonora e agli effetti speciali che diventano elementi portanti di questo giallo rinnovato e avvincente. Anche in questo caso, intuizioni attualissime innestate sulla struttura di un giallo classico.
L’outsider costretto a improvvisarsi detective per salvarsi la vita, il dettaglio rivelatore di cui si comprende l’importanza solo alla fine, l’indagine canonica attraverso quegli indizi che solo esaminati alla luce della logica svelano il mistero, le filastrocche come incentivo al movente dei delitti, sono solo alcune delle caratteristiche del giallo classico calate in una tecnica narrativa nuova.
Cosa che mi permette di concludere che forse è il tentativo di rivoluzionare il giallo, a essere una tendenza passeggera.
Come tale destinata a essere superata, mentre un classico non passerà mai di moda.

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Del resto i dettagli rivelatori e persino le ambigue filastrocche noir non mancano né in Agatha Christie, né in Dario Argento, né nel nuovo giallo di Enrico Luceri (nella foto sotto), come scopriranno mercoledì sera gli appassionati nell’appuntamento finale del 2015 all’Admiral di Milano… e tutti i lettori di Lacrime di donne tradite.

Andrea Carlo Cappi

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Andrea Carlo Cappi

Andrea Carlo Cappi, nato a Milano nel 1964, vive da anni tra l'Italia e la Spagna. È uno dei più attivi scrittori italiani di letteratura di genere, spaziando fra thriller, avventura e fantastico. Dal 1993 ha pubblicato cinquanta titoli fra narrativa e saggistica e più di un centinaio di racconti. È anche traduttore di numerosi bestseller dall'inglese e dallo spagnolo e ha curato varie edizioni italiane dell'agente 007. Ha scritto i racconti e romanzi del "Kverse", l'universo thriller che riunisce le serie "Nightshade" (da Segretissimo Mondadori, firmata a volte con lo pseudonimo François Torrent), "Medina" (Il Giallo Mondadori, Segretissimo Mondadori) e "Black" (Cordero Editore). Sono riapparsi di recente in libreria "Medina-Milano da morire" (Cordero), "Nightshade-Obiettivo Sickrose" (Cento Autori), cui si aggiungono le novità "Black and Blue" e "Back to Black" (Cordero). Algama Editore (www.algama.it) sta pubblicando in ebook parecchi titoli editi e inediti di questo ciclo: "Malagueña", "Dossier Contreras", il serial "Missione Cuba", "Black Zero", "Black and Blue". Cappi ha dato vita anche a una saga horror-erotica con il romanzo "Danse Macabre-Le vampire di Praga" (Anordest). Ha collaborato al serial di RadioRAI "Mata Hari" e ai fumetti di "Martin Mystère", personaggio cui ha dedicato racconti e romanzi originali, tra cui "L'ultima legione di Atlantide" (Cento Autori). Ha scritto poi quattro romanzi originali con protagonisti Diabolik ed Eva Kant, ora ripubblicati da Excalibur/Il Cerchio Giallo. Per Algama è autore dell'ebook "Fenomenologia di Diabolik", saggio autorizzato sul Re del Terrore e il suo mondo in tutte le loro declinazioni, ora riproposto in un volume illustrato a colori da Edizioni NPE. Sono disponibili in ebook anche il saggio "Le grandi spie" (Vallardi), il mystery "Il gioco della dama" (dbooks.it), le storie erotiche de "La perfezione dell'amore" (Eroscultura) e il racconto fanta-erotico "Nuova carne" scritto a quattro mani con Ermione (Eroscultura); con lei Cappi ha pubblicato inoltre per Algama gli ebook "Tutto il ghiaccio del mondo" e "Cosplay". Gestisce con Giancarlo Narciso il webmagazine Borderfiction.com e con Fabio Viganò il blog "Il Rifugio dei Peccatori".

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