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Addio CentoVetrine, cancellata dai palinsesti la soap opera più longeva della tv

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Dopo quindici anni la soap opera CentoVetrine italiana chiude i battenti. Ma produzione e attori, pronti a girare a marzo, non sarebbero stati avvertiti (Foto da Facebook)

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CentoVetrine chiude i battenti. Senza un vero motivo. La soap opera italiana più longeva della Tv, dopo “Un posto al sole”, chiude all’improvviso, senza che nessuno sia stato avvertito. E sono circa 300 persone che, così, perdono il lavoro da un giorno con l’altro. La polemica non può mancare – IL VIDEO DIETRO LE QUINTE

CentoVetrine, le immagini dell’ultima edizione – FOTOGALLERY

IN DUBBIO SEDICESIMA STAGIONE- Restano ancora 60 puntate inedite. Ma dopo 3245 episodi, in onda dal 2001 al 2014 la serie è scomparsa dal palinsesto Mediaset. Nessuna conferma né smentita ufficiale dall’azienda sul futuro della soap, ma sembra piuttosto difficile una sedicesima edizione. “Avremmo dovuto iniziare a girare tra marzo e aprile e invece siamo fermi. Io sto iniziando a guardarmi attorno, ma la cosa più sconcertante è che nessuno ci ha detto niente di ufficiale, siamo in un limbo” così ha dichiarato il volto storico della soap Roberto Alpi, al Corriere della Sera.

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IL CALO DI ASCOLTI- Negli ultimi mesi la soap, che da quattro anni viveva avvisaglie di crisi, è stata spostata su Rete4, ma gli ascolti sono calati. Ora c’è chi ritiene possibile che le puntate già registrate finiscano su Mediaset Extra e chi ricorda la fine di un’altra soap tutta italiana, “Vivere”, chiusa nel 2008.

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SPOSTAMENTO FATALE- Proprio il passaggio su Rete4 avrebbe spiazzato gli spettatori, secondo Alpi: “Prima ci sono stati quei cambi di programmazione improvvidi: spostamenti di orari, poi di rete. Mosse assurde per un prodotto che richiede fidelizzazione. Trovare CentoVetrine era diventata ormai una caccia al tesoro. Adesso a chi mi domanda quando potrà vedere le nuove puntate non so cosa rispondere. Mi spiace, soprattutto per il pubblico che ci ha seguito per anni. Posso solo chiedere scusa. Se anche fosse stata inevitabile la fine, sarebbe stato bello portare a termine le storie, per rispetto a chi non ci ha mai abbandonato”.

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300 PERSONE SENZA LAVORO- CentoVetrine era prodotto a San Giusto Canavese, fuori Torino e vi lavoravano circa 300 persone fisse, tra staff artistico e tecnico, oltre a migliaia di comparse, fino a 5000 a serie. Tutti loro sono ora rimasti senza lavoro. Anche loro sono smarriti, per averlo saputo dalla Rete o dai giornali.

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L’ULTIMA PUNTATA- L’ultima puntata, andata in onda in prima serata su Rete4, aveva fatto registrare 917mila telespettatori, per uno share pari al 3,53%.

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Da Oggi.it

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Edoardo Montolli

Edoardo Montolli, giornalista, è autore di diversi libri inchiesta molto discussi. Due li ha dedicati alla strage di Erba: Il grande abbaglio e L’enigma di Erba. Ne Il caso Genchi (Aliberti, 2009), tuttora spesso al centro delle cronache, ha raccontato diversi retroscena su casi politici e giudiziari degli ultimi vent'anni. Dal 1991 ha lavorato con decine di testate giornalistiche. Alla fine degli anni ’90 si occupa di realtà borderline per il mensile Maxim, di cui diviene inviato fino a quando Andrea Monti lo chiama come consulente per la cronaca nera a News Settimanale. Dalla fine del 2006 alla primavera 2012 dirige la collana di libri inchiesta Yahoopolis dell’editore Aliberti, portandolo alla ribalta nazionale con diversi titoli che scalano le classifiche, da I misteri dell’agenda rossa, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti a Michael Jackson- troppo per una vita sola di Paolo Giovanazzi, o che vincono prestigiosi premi, come il Rosario Livatino per O mia bella madu’ndrina di Felice Manti e Antonino Monteleone. Ha pubblicato tre thriller, considerati tra i più neri dalla critica; Il Boia (Hobby & Work 2005/ Giallo Mondadori 2008), La ferocia del coniglio (Hobby & Work, 2007) e L’illusionista (Aliberti, 2010). Il suo ultimo libro è I diari di Falcone (Chiarelettere, 2018)

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