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Storie di Cronaca Vera/ La vera storia di Ajad Akaam

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La storia della trasformazione di Daniele Genova in Ajad Akaam, che sta ormai spopolando in Rete: da detective privato all’idea del suicidio fino al “risveglio”, così come racconta Cronaca Vera

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Il suo nuovo nome è Ajad Akaam e significa “libero dai desideri”. È in questa nuova veste di Maestro di vita che lo scrittore noir Daniele Genova esce in libreria con un libro completamente diverso dal passato: “Il miracolo sei tu”, Cordero editore, una raccolta di massime e pensieri che indicano alla gente come trovare la felicità. Pensieri che su Facebook stanno letteralmente spopolando e hanno raccolto spontaneamente ben sette gruppi di fans. Di lui dice l’insegnante di yoga e naturopata Fabrizio Garro: «Le parole di Ajad Akaam sono evidentemente le parole di un essere illuminato.

Nessuno che non lo fosse davvero, anche cercando di imitare o copiare le parole di un Maestro, potrebbe esprimersi con tale chiarezza ed efficacia, e, soprattutto, con una comprensione tanto profonda della Vita. Quando Ajad e io ci siamo incrociati nel web c’è stato subito un riconoscimento da parte di entrambi, per quanto lui sia in qualche modo ben più “avanti” di me in termini di esperienza del Risveglio». Quando Cronaca Vera lo ha incontrato la prima volta, diversi anni fa, Ajad-Daniele faceva l’investigatore privato e nulla dava da pensare ad una svolta in questi termini. Cos’è successo?

 

LA CRISI E IL RISVEGLIO

«Nel 2010 mi è successo quello che è successo a molti lavoratori autonomi: a causa della crisi sono stato costretto a chiudere l’agenzia d’investigazioni dopo trent’anni di attività. Fu uno shock terribile e caddi in depressione. Come se non bastasse tre anni dopo ho dovuto affrontare una seconda separazione coniugale. E fu una cosa improvvisa, un altro shock: nel giro di due ore mi trovai in mezzo a una strada con i genitori anziani in ospedale e neanche duecento euro in tasca. Dormii due notti in spiaggia e la terza pensai di farla finita, ero davvero deciso, ma qualcosa mi trattenne».

E cos’è successo?

«Lo chiamano Risveglio, perché la mente ha sempre necessità di mettere etichette, in realtà non si può definire. Si tratta di un’esperienza molto profonda. Quella notte è come se avessi visto in faccia il mio assassino; c’erano come due soggetti in me: uno che voleva farla finita e l’altro che semplicemente osservava ciò che stava accadendo, una cosa difficile da spiegare, ma non era quello il Risveglio. Quello che chiamano Risveglio accadde qualche mese dopo, mentre stavo decespugliando l’uliveto di un amico che mi aveva dato ospitalità. Faceva caldo, sudavo, il terreno era impervio. Erano quaranta giorni che ero sotto il sole e non ero neanche a metà dell’opera. A un certo punto pensai di nuovo di farla finita, ma stavolta mi accorsi di una cosa; fu come un lampo. All’improvviso realizzai che quell’io che voleva suicidarsi e quell’altro che osservava erano un’unica illusione. Realizzai che l’ioesiste, ma non è reale. E che sono però reali le sue conseguenze. Il velo dell’illusione, il famoso velo di Maya, s’era strappato e quella che adesso avevo sotto gli occhi era una realtà straordinaria, inimmaginabile con la mente. Allora mollai il decespugliatore nell’erba col motore acceso e cominciai a ridere come un matto di tutta la mia follia, della grande illusione in cui ero caduto. Quel che prima sembrava valere molto adesso valeva niente e quel fino ad allora sembrava valere niente adesso valeva tutto. Ho riso quasi otto ore di fila».

 

 

LA NUOVA VITA

Ora Daniele è conosciuto in Rete come Ajad. Per vivere fa il contadino. Via la cravatta e la giacca, zappa la terra felicemente. «Un giorno mia figlia mi ha detto: mi sembra un miracolo vederti sorridere in quel modo». Sostiene che nel suo libro esista una speranza: «Contiene un messaggio molto semplice: c’è un’alternativa alla disperazione, c’è la possibilità di uscirne. Sai anche tu quanti imprenditori si sono tolti la vita; quanti esseri ogni giorno finiscono sul lastrico, quanti vivono una condizione d’infelicità perenne convinti di essere in una sorta di prigione interiore. A tutte queste creature voglio dire: per quanto sembri un inferno questa vita è un dono meraviglioso e c’è la possibilità di farne esperienza diretta».

Ma, rassicura, queste massime che portano in tanti a considerarlo un “illuminato” o un “maestro” di vita, non cambieranno il suo modo di vivere: «No, non è affatto mia intenzione fondare comuni, né vestirmi di arancione. Non cerco discepoli o seguaci, semplicemente porto un messaggio. I diritti d’autore del mio libro, come da contratto, andranno in beneficenza. Siamo immersi in un amore così grande che è impossibile non condividerlo». Ed è proprio per questo che riceve tantissimi messaggi su Facebook: «Le richieste sono le più disparate, ma dietro ad ognuna di esse si cela un’infelicità di fondo, un grande senso di solitudine. Molti pensano che la gioia di vivere dipenda dalle circostanze esterne. Poi ci sono richieste davvero curiose: qualcuno mi chiesto il nome dell’angelo che “canalizzo”, qualcun altro ha immaginato che sia un alieno e mi ha chiesto da quale costellazione provengo. Ieri si è fatto vivo un appartenente ad una chiesa americana abbastanza nota e mi ha chiesto appoggio, sostanzialmente di diventare una sorta di testimonial.

La pagina di Ajad Akaam su Fronte del Blog- GUARDA

Come posso rispondere a richieste come queste? Davvero aveva ragione Osho: il miracolo non è vedere un uomo che cammina sulle acque, il miracolo è vedere un uomo che si risveglia». Che progetti hai per il futuro? «Nessun progetto, che progetti potrei avere? Non esiste nessun futuro. E quando il futuro che ora la tua mente immagina arriverà lo chiamerai presente. Il passato non c’è più, il futuro non c’è ancora. C’è solo quest’ attimo per vivere. È un continuo presente, un continuo qui e ora: il posto per essere felici è questo e l’ora è adesso. Questa è l’eternità».

Gigi Montero per Cronaca Vera

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